Structure – XX (Riff Records)

Trip hop esistenziale affacciato all’interno di elementi che infrangono muri contemporanei per creare un ponte unico tra passato e futuro in un continuo incedere, in una continua ricerca esistenziale e atmosferica. Structure, all’anagrafe Stefano Giovannardi, abbraccia il mondo femminile attraverso un insieme di notevoli collaborazioni che riescono, nell’incedere, a dare forma e sostanza a quadri dipinti in musica, a tavolozze sonore in itinere che stupiscono per eterogeneità e nel contempo regalano un’idea di futuro calibrato grazie a nuove forme di comunicazione.  Barbara Cavaleri, Chiara Castello, Ely Nancy Natali, Francesca Bono, Francesca Palamidessi, Laura Boccacciari, Manuela Pellegatta, Maria Devigili, Silvia Caracristi, Verdiana Raw compongono un’astratta visione che sembra parlare attraverso le sperimentazioni di Bjork e le lascia sedimentare al suolo per riporle in un ambiente vicino al cuore, vicino all’animo umano. XX è l’immagine di un mondo che è donna e qui ritrova tutta la sua meravigliosa appartenenza. Un’appartenenza che diventa scoperta. Un punto essenziale e inalterabile del nostro progredire umano.


Le zampe di Zoe – Casa (Trasporti eccezionali)

Le Zampe di Zoe pubblicano "Casa" - Switch On

Pop rock diretto senza troppi fronzoli a raccontare momenti fugaci di vita, momenti in perenne ascesa/discesa all’interno di mutevoli cambiamenti e sostanziali cartoline che diventano ricordo. L’EP di esordio, del duo bolognese Le zampe di Zoe, si addentra nel territorio della musica d’autore contemporanea. Una voce maschile e una femminile alternano entrate ed uscite e contemplano polaroid in dissoluzione attraverso una musica capace di inglobare chitarre acustiche e melodie narranti in una sorta di lavoro in divenire che vede mettere, con questa prova, le prime radici. Curiosa la canzone Thiene, cittadina confinante all’abitato di chi vi scrive. Curiosa l’esigenza di legare indissolubilmente vissuti per incastonarli nel diario dei ricordi in pezzi come Casa, Portogallo, tutti quei ricordi che non andranno più via. Casa è un disco che recupera punti di partenza, senza trovare, ora, un arrivo. Un album che si apre al futuro grazie ad una scelta stilistica nostalgica e condivisa. Una scelta leggera capace di parlare di cose importanti. Una soluzione alquanto ricercata e mai banale per un ottimo inizio.


Piqued jacks – Synchronizer (INRI/Metatron)

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

Volare lungo sentieri immaginari dove l’emblema di una vocalità nascosta si trasforma attraverso percussioni incisive che attraversano parti di piano in divenire, parti di piano incorporate lungo il mare di ogni giorno. I Piqued Jacks confezionano un disco dal forte sapore internazionale che sembra quasi un incrociatore sonoro tra Incubus, Counting Crows, Arcade Fire, Joycut in una sorta di bolla d’aria corposa ed ambiziosa dove il tutto vale più della somma delle parti e dove l’evoluzione sonora diventa eco primordiale per riscoprire sempre nuovi territori. Synchronizer suona veloce, un fiume in piena, un’energia viscerale capace di cogliere la parte più emozionale di un rock di davvero facile appeal, ma nel contempo eccellentemente suonato e misterioso nella sua interezza. Polvere e abbandono, luci in dissoluzione, aspettative e grande potenza sonora ad intrecciare le capienze uniche di pezzi come l’apertura affidata a Golden mine per proseguire con l’incanto di canzoni come Mysterious equations, Elephant, Call my name, Fire brigade e la finale Lonely hearts, Cozy hut. I Piqued jacks, con questo terzo disco, danno prova di forte capacità nel creare sovrastrutture da leggere su diversi piani in un vortice contagioso dove la bellezza è a porta di mano e dove canzoni di un certo spessore sembrano parlare con voce amica del domani che verrà.