Rock sciamanico a percussione che ingoia i rospi di questa realtà per risputarli sottoforma di pezzi meditativi in divenire attraverso una psichedelia rock attraente e conturbante. Ritorna il super mega progetto dei Deadburger factory con un disco ad alto tasso corrosivo che non risparmia opinioni di sorta, ma incanala un flusso di coscienza nel tentativo di cercare di spiegare fenomeni underground in dissoluzione. La chiamata è un inno al muoversi. Un mastodontico packaging fatto di libri, libricini, poster, copertine super fighe e amenità varie per un abbraccio al mondo visuale, Paolo Bacilieri ne è la prova tangibile. Il fumettista veronese dona ancora una volta, dopo il precedente disco La fisica, un’immagine che raffigura Alice, questa volta pronta ad uscire dallo specchio per scrutare un nuovo mondo da esplorare. La chiamata è un album di sgretolamento e rinascita. Un incendio visto da lontano, Tamburo sei pazzo, Manifesto cannibale sono solo alcuni dei momenti salienti di un qualcosa di difficile catalogazione. I Deadburger factory sanno mettere in scena uno spettacolo di rara autenticità partendo da una condizione di fondo davvero invidiabile.
Daily Archives: Febbraio 4, 2021
Odla – Oltre il cielo alberato (Snowdonia dischi)
Fuggire, partire, andare , non voltarsi indietro. Ritrovare pezzi di terra e di cielo nuovi da ascoltare. Un De André contemporaneo Odla. Un autore di impressionante profondità che fa della natura un punto necessario da cui partire per scrivere canzoni che parlano di migrazione, di mondi da abbracciare, di senso mistico inteso come conoscenza unica del diverso oltre le convinzioni asettiche imposte da questa società. Oltre il cielo alberato è un album commovente. Un insieme di pezzi che per nulla al mondo possiamo chiamare mediocri. Un album in tre atti che riassume anni a raccogliere impressioni e sensazioni di vita lasciate a macerare nella convinzione di un tempo migliore per raccontarli. Undici pezzi di una caratura notevole che inevitabilmente si scontrano con l’importanza della parola vissuta in una sorta di continua storia da poter assaporare ascolto su ascolto. Il disco di Odla è una grande sorpresa. Una piccola perla nel panorama dell’attuale musica italiana.
Franzoni-Zamboni – La Signora Marron (Bluefemme Stereo Rec)
Elementi di continuità profonda con un cantautorato oscuro e ammaliante riescono nell’intento di concentrare una bellezza sopraffina nel coadiuvare suoni sintetizzati, desert rock e musica d’autore. Sorsi di musica, miscelata a tanta introspezione, ricordano il Giulio Casale migliore e l’anima oscura di Danio Manfredini in una sorta di lavoro che incontra venti anni di musica e un’amicizia che continua. La signora Marron si riscopre disco maturo e abile nell’intessere trame mai sulfuree, ma piuttosto concrete. Un album fatto di ricordi, di energia viscerale mai conclamata che si muove in un limbo pensante di poesia e polvere, di potenza controllata ed energia addomesticata in una sorta di forma-canzone capace di rigenerarsi costantemente. Il duo Franzoni-Zamboni riesce a dare vita a qualcosa di magico, fuori dal tempo. Un’amicizia fatta per la musica a completare la strada dei due autori, tra ruggine da sciogliere e tanta qualità all’orizzonte.
Jet Set Roger – Un rifugio per la notte (Snowdonia dischi)
Un racconto di Stevenson. Un’ispirazione a dipingere un concept cabarettistico di mirabile bellezza dove le parole di un mini graphic novel, ideato dal serbo Aleksandar Zograf, scivolano nel racconto musicale di Jet Set Roger. Una storia che si riempie di musica d’autore ingombrando grazie ad una voce presente e sicura. Una voce narrante che parla da vicino, raccontando ballate fuori dal tempo e fuori dalle concezioni disincantate odierne per consegnarci un ennesimo disco che affonda radici in una sorta di musica che difficilmente possiamo trovare ai nostri giorni. Un rifugio per la notte raccoglie la voce fuori dal coro di un menestrello pensante. Un’omogeneità di fondo sposa pezzi necessari per entrare nel mondo del nostro cantautore. La taverna, emblematica visione di incontri, diventa punto cruciale e iniziale che si apre alla scoperta per delineare personaggi di un’epoca che non c’è, ma che si respira lungo l’incedere degli undici brani proposti. Un rifugio per la notte è un disco atipico, ma elegante. Un modo nuovo di unire fumetto e canzone d’autore in un unico supporto di pregiata materia. Un lavoro fuori dal coro che mescola, con bellezza spontanea, qualità e quantità in modo del tutto naturale e convincente.