Concept marinaro di vibrante necessità che sfodera dal cilindro delle meraviglie un bisogno sostanziale di ricercare nell’originalità di fondo un punto d’attracco per andare oltre l’ordinario quotidiano che oramai è diventato l’indie italiano. Personalità quindi per il trio lombardo che riesce in qualche modo a mettere insieme sporco blues, improvvisazione, pop diretto e rock mai gridato, in un insieme utile di stratagemmi e ingranaggi atti a contemplare una visione d’insieme, un’attenzione particolare per tutto ciò che parte dal delta del Mississippi fino ad arrivare a lambire il nostro Po in una suadente immagine in progressione di talento e voli pindarici. Sailing è un disco che suona omogeneo, ma nello stesso istante è anche un disco che coglie le sfumature di ciò che è stato e inevitabilmente lo trasforma per dare linfa vitale ad un genere che può e che deve ancora far stupire. Gli Oh Lazarus confezionano una prova importante. La versione in vinile del disco è qualcosa di notevole che si può percepire, toccare con mano. Una grandezza che non è mistero, ma puro godimento per i nostri occhi e per le nostre orecchie.