The incredulous eyes – Mad journey (I dischi del minollo/Furtcore Records)

THE INCREDULOUS EYES - Mad journey - Radiocoop

Architettoniche visioni conturbanti che mescolano movimenti e introspezioni ad un’alternative concentrico in grado di sbattere la faccia sul muro della quotidianità per rimescolare le carte in tavola e dare un senso diverso al mondo circostante. I The incredulous eyes ci regalano una prova davvero sorprendente, fuori da qualsiasi schema lessicale e musicale, ma capace di dare sostanza ad un’energia sempre nuova che incrementa la creatività e lascia spazio a tanta improvvisazione. Il trio attivo da più di dieci anni mette in musica un concept che parla di un viaggio. Racconta di uno scienziato, di una cura insperabile contro il cancro. Racconta di un popolo alieno e quel bisogno di far ritorno verso la propria casa nel tentativo di render miglior quel poco che resta. Il disco in questione racconta di uno scrutare interiore raccogliendo pesanti fardelli e occupando di fisicità la bellezza di questo migrare eterno.


I-DEA – Umani (Senza Vento)

Umani [Explicit] di I-Dea su Amazon Music - Amazon.it

Disco di classic rock italiano graffiante e conturbante in grado di regalare passato, presente e futuro all’interno di momenti distorti capaci di raccontare, con elegante semplicità, un mondo che non esiste più, un mondo in dissolvenza. Il nuovo album degli I-DEA è un concentrato di pezzi che si fanno denuncia, un concentrato di pezzi che parlano della nostra società e particolarmente affondano le proprie radici all’interno di una musica che vede per protagonisti gli anni ’90 e quell’esplosione di rock contagioso che ha caratterizzato quel momento storico. In Umani c’è molto dei Timoria, lo stesso Omar Pedrini diventa qui per l’occasione cantante nella stessa title track nonché editore dell’intero album. Da Tutti innocenti fino a Tutto brucia i nostri ci regalano un’ispirazione classicheggiante pronta a recuperare il tempo perduto per lasciare un nuovo segno sulle strade della vita.


Darman – Necessità interiore (Autoproduzione)

Darman, “Necessità interiore”: recensione e streaming

Ecletticità disturbante che ricopre spazi ultraterreni di sostanza materica capace di occupare momenti di vita in grado di raccontare bisogni sempre nuovi di recuperare il tempo, di scandagliare lo scibile umano attraverso pezzi che fanno della presenza colorata e architettonicamente esigente un punto fisso di contatto tra l’ascoltatore e lo stesso autore. Ritorna Darman, all’anagrafe Dario Mangiacasale, con un album davvero poliedrico in grado di attraversare decadi di rock dalle punte glam discostandosi per alternatività sospinta nel ricercare una propria via di fuga da questa realtà. Necessità interiore è un bisogno sempre nuovo di creare situazioni mutevoli. Un bisogno di tranquillità che richiede spazi di apertura e quando meno te lo aspetti si trasforma in energia viscerale pronta a colpire. Da pubblicità riflesso a Deformazioni assiali il nostro prende spunto dalla vita circostante per regalarci attimi di denuncia in chiave rock che lasciano il segno.