Bloody Souls – The devil’s hole (Resisto)

The Devil's Hole” l'album d'esordio degli abruzzesi Bloody Souls ...

Particelle sonore incamerate all’interno di repentini cambi umorali intensificano l’approccio simultaneo e gettano le basi, le solide fondamenta per ampliare una musica granitica, disturbante, intensa. Il disco dei Bloody Souls è concentrazione ultraterrena nei confronti di un rock rabbioso che trova negli anfratti più celati della nostra anima una sorta di rivincita personale che magnetizza l’ascoltatore e rende uniforme uno spirito morboso, malato, ma pieno di sostanza vitale. The devil’s house incontra il positivo favore degli appassionati del rock più duro a scaturire un estremo bisogno di condensare attimi di vita nella ricerca di un posto da occupare, nella ricerca di una musica che diventa contemporaneità sospinta quando si parla di morte e di denuncia per tutto ciò che non funziona da qui all’eternità. Il disco dei nostri è un concentrato di esistenze, una forza centrifuga che non delude, ma che piuttosto incamera i sapori di una modernità lasciata alle spalle per riappropriarsi di valori estemporanei e intensi.


Pattoni – Oceano, ora (Vina Records)

Dopo due singoli inseriti in Scuola Indie, PATTONI esce con l ...

Intimismo raccolto in un abbraccio virtuale che rispolvera il cantautorato dei grandi del passato per condensarlo in perle contemporanee a tratti stralunate e imbrigliate in una sostanziale ricerca personale che trova nell’amore un punto fermo e necessario per comprendere e tentare di capire il proprio io. L’esordio di Pattoni è la carezza prima di dormire, la bellezza delle cose semplici messe al riparo dalle intemperie di questi giorni. Un disco non gridato. Un album che non ha bisogno di far sentire la propria esuberanza, ma piuttosto è un insieme di pezzi posato, gentile, non sofisticato, ma non per questo vuoto anzi Oceano, ora si fa interessante già dal primo ascolto. Tra Dente e Brunori Sas, ma con tanta più umiltà, il nostro riesce dichiaratamente a creare un microcosmo da applausi. Nel suo insieme un disco immediato e puro. Bravo davvero.


Gres – La giusta distanza (We Work Records)

Gres - Recensione - La Giusta Distanza (Grunge, Alternativo, Emo)

Rock alternativo ispirato per il quartetto dalla provincia di Modena che sfoggia con semplicità e potenza un suono anni ’90 imbrigliato nella contemporaneità malata che in questo periodo di tempo elastico ci opprime sempre più in una costante atomica non sempre definita. La giusta distanza è un album impattante. C’è una voce isterica che ci accompagna lungo tracce vorticose che non si risparmiano, ma centrano l’obiettivo di stupire l’ascoltatore con voci narranti incapsulate in refrain nostalgici che non danno nulla per scontato, ma trovano una dimensione arteriosa che sfocia in bollente sangue mai rappreso. I Gres dimostrano una solida e identificabile maturità. 10 grammi o Sacrosanto fanno comprendere interiormente l’intrinseca visione di una band che nonostante l’esordio riesce a catalizzare molti ascolti per poi condensarli sotto forma di tracce ben ragionate capaci di trovare nell’immediatezza la propria valvola di sfogo. Un disco obliquo e sfaccettato. Un album compatto nella sua eterogeneità.