Acajou – Under the skin (Resisto)

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Evoluzione sonora per la band padovana Acajou che dallo stoner passa ad un rock più raffinato e concentrico, intriso di parole e suoni che ammaliano per potenza diffusa e spirito eclettico di conquistare al primo ascolto. Under the skin si insinua lentamente al nostro interno e trova nella comunione d’intenti un punto d’incontro essenziale che si dipana all’interno di tracce non lasciate al caso, ma piuttosto capaci di veicolare messaggi, dare vita ad emozioni dove vita non c’è. Otto pezzi necessari per comprendere una band in continua evoluzione. Otto brani che sono un connubio tra diversi stili e si depositano sulla terra pronta a farla germogliare. Da La Ferrari fino a Dim Noise passando per il singolone Old home boy i nostri creano un’architettura al passo con i tempi pur non tradendo le proprie origini, i loro punti fermi.


Ego59 – Chi sei (Resisto)

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Blues sporcato dal rock ruvido e incosciente in un sodalizio d’autore che incontra la musica italiana attraverso un tempo che ora, per come lo conosciamo, non esiste più. Il disco degli Ego59 è un pugno allo stomaco diretto al perbenismo. Un album che fa della vita vissuta un punto essenziale di incontro con tutto quello che è stato creato all’interno di una bolla d’aria pronta a scoppiare, all’interno di una scatola chiusa pronta a distruggersi al primo sguardo. Tornerai è un disco maturo che parla d’amore e passione, parla di territori da riscoprire e bisogno essenziale di creare qualcosa di speciale, qualcosa che nel connubio poesia e rock riesce ad eviscerare la parte migliore che ci portiamo dentro, la parte migliore che ancora non è stata scoperta. Da Sto bene qui fino a La notte che verrà i nostri confezionano una prova diretta, senza fronzoli e ricca di intensità variabile.


Talija – Talija (Resisto)

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Esordio sonoro ricco di rimandi ad una scena targata ’90 che ha saputo raccogliere e dare radici alla musica per come la conosciamo oggi. Un’epoca piena di contaminazioni, soprattutto in chiave pop rock e qui rappresentata in un disco leggero, ma nel contempo introspettivo, malinconico e carico di canzoni d’autore sedimentate in un bellissimo quadro poetico che nella ricercatezza di fondo trova la propria strada da seguire. Un guardarsi dentro, uno studiare il proprio io per ritrovare la parte mancante, la parte che non esiste più e nel contempo osservare il mondo con occhi nuovi per poter dare una visione d’insieme approfondita e soprattutto unica. Il disco di Giovanna Cardillo in arte Talija racchiude suoni davvero straordinari a creare bellezza in un certo qual senso invidiabile. Un album che nel sospiro prima della quiete ritrova un’energia a tratti mistica, a tratti eterea. Una prova che porta con sé il colore delle cose migliori.


Luca Ruzza – Le prigioni della mente (Resisto)

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Cantautorato a profusione che alterna vissuti punk alternative ad altri di stampo più ammiccante e pop in un sodalizio davvero inusuale, ma che riesce in sostanza ad approcciarsi in modo diverso ad una musica in continua evoluzione. Il nuovo disco di Luca Ruzza, arricchito con sintetizzatori d’avanguardia, scavalca la consuetudine di ciò che si può definire classic rock per farci addentrare all’interno di un mondo fatto di speranze e cambiamenti. Un suono d’insieme più definito rispetto al passato permette al nostro di creare strutture e architetture che riescono a coinvolgere e non lasciare nulla al caso. La poetica della strada incontra i sogni e gli amori del momento per un risultato d’insieme che si coglie nelle dodici tracce proposte. Tra tutto trova spazio una rivisitazione di Una buona idea di Niccolò Fabi per un album concentrico e pieno di spunti di riflessione.


Hunternaut – Inhale (Resisto)

Metal con incursioni alternative ad intensificare miraggi a profusione che nel buio della notte lasciano il posto a introspezione e malinconia. Il primo album degli Hunternaut racchiude al proprio interno un suono che amplifica e ammalia. Sembra quasi di ascoltare il miglior Layne Staley cantare negli Opeth, tra scambi dei Tool che viaggiano alla velocità della luce in un sodalizio che sa di melodico, ma nel contempo in grado di graffiare attraverso ruvide inquietudini di un animo tormentato. Inhale è l’espressione del tempo. Un intimo bisogno di costruire e renderci partecipi di qualcosa di grande e di costruito, di qualcosa di delicato e meravigliosamente espresso attraverso una musica che nel tecnicismo riesce a dare emozioni a non finire. Ecco allora che le otto tracce proposte si muovono da Oxidize a I’ll be there passando per le significative Inside me e la stessa title track per un disco mosso dal vento e dalla speranza, dal bagliore dell’attimo appena trascorso e dalla notte che tutto copre e tutto sovrasta.


Ladro – Spogliati e ammalami (Resisto)

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Rock aperto a dovere per implementare storie e architetture che avanzano e sorreggono risultati compositi e di sicuro impatto. Il mini disco dei Ladro, band milanese alla loro seconda prova, include parti che dalla rarefazione passano invincibili verso continenti alla deriva che attraggono i poli e fanno si che questa musica gridata e cucita addosso sia un segno di questi tempi. Una vibrante attesa che nell’insperato trova il suo punto di fuga, uno sfogo adulto e del tutto personale. Quattro pezzi soltanto che sfiorano un alternative che si tuffa nel grunge e nella musica anni ’90 a segnare la via, a segnare passione, coraggio e un senso spiccato di inquietudine che ammalia e sovrasta. Una prova compatta e priva di mezze misure.