Francesco Sbraccia – Etimologia (Genziana Dischi)

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Delicato e soppesato senso di abbandono che incontra la poesia della natura in contrasto con le urbane melodie di questo nostro tempo andato. Francesco Sbreccia confeziona un disco prezioso e davvero importante. Un album intimo che ha il sapore del miracolo. Al proprio interno ci possiamo sentire Niccolò Fabi e Max Gazzè, ci possiamo sentire Ivan Graziani e il senso necessario, a tratti ermetico, di un Federico Fiumani raccolto per l’occasione in un Inverno che sembra non avere fine. Etimologia è un disco pieno di carattere e personalità, un disco autentico, difficile da replicare dove le parole e le musiche diventano sostanza e substrato necessario per raccontare i nostri giorni introspettivi. Nove pezzi dalla bellissima Parole semplici fino al finale lasciato a Remota per un disco essenziale di questi giorni, un album che porta con sé le caratteristiche di questi nostri tempi e tiene legato al filo dei ricordi una leggerezza davvero invidiabile. Avere cura di queste canzoni, penso sia ora, la nostra missione.


Officine Bukowski – Il primo giorno d’Inverno (Alka Record Label)

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Viaggio senza mete e confini alla ricerca di qualcosa che mai e poi mai riusciremo a trovare in questa terra, tra le divincolate oppressioni di questo nostro tempo e il bisogno di osare sempre e comunque. Le Officine Bukowski danno vita ad un disco che è anche un salto perenne nell’amore di questi giorni, tra la rabbia e l’abbandonato, tra il bisogno costante di cercare la propria strada da seguire e un proprio senso di appartenenza nelle miriadi esistenziali che ricoprono la nostra anima. C’è dell’elettronica all’interno di Il primo giorno d’Inverno, c’è il rock dei Placebo e quello dei nostrani Sick Tamburo, c’è l’esigenza quasi mistica di comunione con il cambiamento e la meraviglia che assale ascolto dopo ascolto. Importante e incisiva fin da subito la voce di Debora Chiera e le collaborazioni con Paolo Saporiti e Gian Maria Accusani solo per citarne alcuni. Il primo giorno d’Inverno è l’incontro e la rappresentazione di una rabbia che esplode, di una rabbia che ha trovato il proprio punto di fuga. 


Coding Candy – Play Ep (VolumeUP)

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Intrecci sonori elettronici per una musica dal lontano sapore lounge impressa nella coscienza e nelle aspirazioni di chi ascolta, attraverso beat sincopati, attraverso un’energia viscerale che nella moderazione che non diventa accelerazione, trova un punto di contatto con quello che stiamo vivendo. Il mini album di Coding Candy, all’anagrafe Luigi Cirelli, è una piccola opera di cantautorato elettronico fuori dagli schemi, in grado di trovare una propria via d’appartenenza grazie all’originalità proposta e grazie anche ad uno strumentale capace di incontrare una voce che dal vocoder spazia fino ad entrare come sussurro essenziale all’interno dell’ascoltatore. Esperimenti ritmici poi la fanno da padrone, tra rivisitazioni dai Frank Sinutre fino ad un composito insieme musicale che si sposa ad arte e conquista fin dal primo ascolto. 


Tommaso Talarico – Viandanti (canzoni da un tempo distante) (RadiciMusic Records)

 

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Correre a velocità sospinta lungo i sassi che compongono i sentieri della memoria e delle nostre radici, attraversando canali d’acqua e fiumi in piena ricercando nel passato, in ciò che ci portiamo dietro, un punto di partenza personale pregno di ricordi e malinconia solitaria. Il disco d’esordio di Tommaso Talarico è un concentrato emozionale che parla di Viandanti, parla di persone, incontri e sapori che non si respirano più. L’album del cantautore di origine calabrese racchiude lo stretto necessario per partire e non tornare, racchiude il bisogno di comunicare uno stato motivazionale che va ben oltre le aspettative e parla da vicino di questo nostro mondo. Viandanti è anche un disco di libertà nel caleidoscopio magico di questo nostro mondo, tra delicatezza ed energia, tra il perduto e il ritrovato, la ricerca e il perdono. Tommaso Talarico mette in scena, sul teatro della vita, un disco pieno che si affaccia alla quotidianità con mirabile sentimento.