New adventures in lo-fi – Indigo (Dotto/DGRecords/Floppy Dischi/E’ un brutto posto dove vivere)

Risultati immagini per new adventures in lo fi indigo

Stratosfere diverse si incontrano in sodalizi che fanno dell’elettricità un punto di svolta per chitarre nasali e basso e batteria in primo piano a comprimere saturazioni lasciando spazio a puliti brillanti e scomposti. Il nuovo LP dei New adventures in lo-fi  è un disco davvero affascinante che riesce a mescolare facilmente le carte in tavola per dare forma a nove pezzi che hanno la caratteristica di essere diversi tra loro, ma legati indissolubilmente da un filo di rock di matrice d’oltreoceano quasi anacronistico, ma solido e del tutto impattante. Il power trio che si muove tra Verona e Torino riesce nell’intento di dare voce a canzoni incastrate come un puzzle a regalare forme nuove costruite che non si incasellano facilmente, ma piuttosto portano con sé un’anima ben distinta, un’anima davvero unica e personale. Indigo è la commistione che si muove da Fault fino a Neglected, è un disco cangiante che racchiude al proprio interno leggeri attimi psichedelici per una manciata di tracce che fanno della sorpresa, ascolto dopo ascolto, un punto di forza notevole. 


Stonewood – Stonewood (Autoproduzione)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Granitico rock d’oltreconfine che imprigiona l’essenza degli anni ’90 passati e rilascia in modo graduale chicche di solidità eterogenea a ricoprire grunge e rock, sudore e tanta bisogno di gridare forme nuove di comunicazione. Gli Stonewood da Roma registrano il loro album in chiave quasi live, tra impressioni che si stagliano in una Seattle bucolica e attenzioni sempre maggiori nei confronti di un rock davvero riuscito che nei momenti di maggiore lucidità sa narrare e sa percepire a fondo il luogo proprio di provenienza in una sorta di appartenenza che non segue le mezze misure. Il risultato è un connubio di Pearl Jam che incontrano gli Alice in chains e i QOTSA a rinfrancare gli animi, a rinfrancare e a far ricordare un’epoca che non esiste più. Otto canzoni veloci ed esplosive da Down from the stars fino ad Ask the dust per un album che non è solo materiale per chi ha nostalgia del passato, ma piuttosto per tutti coloro che amano le potenti emozioni scaturite da una musica che sembra non tramontare mai.