-LIBRI ILLUSTRATI – Francesca Dafne Vignaga – Igor (Edizioni Corsare)

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Titolo: Igor

Autori: Francesca Vignaga

Casa Editrice: Edizioni Corsare

Caratteristiche: 24×24 cm., cartonato, pag.36

Prezzo: 18,00 €

ISBN: 9788899136352

Partire senza sapere nulla della propria vita se non il proprio nome,  una particella elementare di un qualcosa di più grande, di più profondo, un qualcosa che parte dal di dentro e ci fa comprendere quanto sia necessario il viaggio, la scoperta dell’amicizia, il volere entrare nella vita degli altri senza coordinate geografiche, senza cartine o bussole ad indicare la via, ma piuttosto seguendo l’istinto, seguendo un’ispirazione concentrica che rassicura partendo dal cervello e arrivando giù, fino in fondo al cuore.

Igor è una creatura fantastica, un piccolo animale peloso che diventa esploratore, un esploratore di se stesso che un giorno decide di partire per andare lontano in cerca di amici. Grazie ai suoi grandi occhi dolci e sornionamente allegri tenta di recuperare mondi sognanti cercando di conquistarli in punta di piedi e catapultando il suo essere oltre al mare immaginato di parole dove i paesaggi pittorici sono sfondi essenziali per figure centrali come le farfalle, i pipistrelli, gli uccelli. Igor in cerca di una famiglia, della propria identità, incontrerà una misteriosa creatura con cui passerà del tempo vero, ma che non sarà abbastanza per la conquista della sua intrinseca libertà.

La vicentina Francesca Dafne Vignaga disegna e caratterizza un personaggio indimenticabile questo grazie alla giusta connotazione dei tratti somatici di Igor e grazie anche alla tenerezza esteriore espressa nelle movenze e nei gesti del nostro protagonista; la raffinatezza delle illustrazioni poi rimandano inevitabilmente a lavori precedenti o a figure già utilizzate nell’immaginario dell’illustratrice come i pesci rossi o i gufi consegnando al lettore un illustrato d’autore da custodire gelosamente, un libro di tavole colorate che lasciano spazio alla fantasia e che in qualche modo ci conducono a riscoprire al nostro interno desideri inespressi di mondi lontani da raggiungere.

Edizioni Corsare, piccola casa editrice di libri cesellati, curati nei più piccoli particolari, pubblica un libro immediato, veloce, ma che non ci lascerà facilmente. Un insieme di parole e disegni che ad ogni lettura si faranno veicolo per nuove avventure imbrigliate queste nel profumo e nel sapore del tempo che passa mentre noi saremo qui a chiederci che cosa ne sarà di Igor, quali viaggi dovrà affrontare per completare il suo venire al mondo, per completare la sua parte mancante, il suo essere unico tra le verdi foglie di una natura amica.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.edizionicorsare.it/igor.html

Lamansarda – Foreign Bodies (IMakeRecords)

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Atmosfere cantautorali in bilico e composte per l’occasione in un folk di matrice americana impreziosito da inserti sonori in divenire, cesellati a dovere e pieni di rimandi ad una scena di qualche decennio fa legata indissolubilmente alla modernità di questi ultimi tempi. Il disco dei napoletani Lamansarda è un tessuto sonoro davvero importante che mescola al proprio interno strutture che ricordano Iron & Wine, Fleet Foxes, The Barr Brothers e qualcosa di Nick Drake e Jeff Buckley, un album intenso e convincente che si esprime al meglio nei legami che intercorrono in un’aperta territorialità che fa del confine qualcosa da abbattere, qualcosa da cambiare oltre le nostre aspettative di corpi estranei sempre pronti a ricucire il nostro di dentro partendo dai legami, partendo dal cuore. L’album dei nostri scava nel profondo già dalla traccia d’apertura Cuckoo fino al gran finale penetrante lasciato a Drunk Meridian, un album davvero maturo e a tratti inquieto, merito di un’orchestrazione che nella sua essenzialità trova un punto di sfogo, un punto di contatto con le cose più belle che portiamo dentro di noi. 


Universal Sex Arena – Abdita (La Tempesta International/Kowloon)

album Abdita - Universal Sex Arena

Viaggio psichedelico sonoro in grado di attraversare pianeti e universi lontani grazie a spazi lisergici aperti che nella dimensione onirica e sognante trovano un punto di sfogo, una valvola necessaria per capire tendenze e comprendere questioni criptiche, sovrapposte riuscendo, attraverso le architetture di questa super band, ad immagazzinare il vuoto e a risputarlo al suolo con energia da primi della classe. Il terzo disco degli Universal Sex Arena conturba e destabilizza quanto basta, è acido abbastanza per farci trasportare da un capo all’altro del mondo, così lontani da non volere tornare più o perlomeno così lontani da poter comprendere a fondo culture studiate svogliatamente solo nei libri di storia. Ci sono elementi latineggianti in Abdita per arrivare fino a movenze dichiaratamente medio orientali, un micromondo di dodici tracce che rende la proposta eterogenea e che assapora collaborazioni di livello come quelle con Luca Ferrari dei Verdena o con Elli de Mon a dare valore aggiunto a costruzioni viscerali di mondi lontanissimi. Abdita è un disco pieno di mistero celato, da scoprire ascolto dopo ascolto, un magazzino di ricordi pronti a viaggiare oltre la linea del nostro tempo. 


Alcesti – Monumenti (Dischi Soviet Studio/SISMA MVMT)

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Torna la band veneta con un EP affilato quanto basta per discernere composizioni di strumentazioni maniacali attanagliate da costrutti emozionali che sposano alla perfezione le regole improvvise del post rock, della ricerca inusuale della parola suono e nel contempo di un indie sostanziale in quattro pezzi che compongono Monumenti, il loro primo ufficiale EP. Gli Alcesti mettono su musica la parola poesia, un ampio spazio dilatato pronto a fornire di contrapposizioni e ossimori un cantato che convince integrando elementi onirici con pugni allo stomaco alla realtà il tutto condito con fare sapiente dalla produzione di Martino Cuman dei Non voglio che Clara a segnare la direzione di una band già di per sé matura. I pezzi di Monumenti sono omogenei e convincono l’ascoltatore seguendo un percorso mai banalizzato, da Placenta si parte, il luogo delle origini, della nostra vita, passando per la title track fino a scorgere gli ultimi bagliori di sole in pezzi come Talamo e Nostri Mostri a dare prosecuzione ad un cammino interiore che sedimenta e costruisce, consuma e acceca.