LIBRI ILLUSTRATI – Michelle Cuevas/Erin E. Stead – Il postino dei messaggi in bottiglia (Babalibri)

Il postino dei messaggi in bottiglia, Erin E Stead e Michelle Cuevas, Babalibri

Titolo: Il postino dei messaggi in bottiglia

Autori: Michelle Cuevas/Erin E. Stead

Casa Editrice: Babalibri

Caratteristiche: 26,5 x 24,5, pag. 40

Prezzo: 13,50 €

ISBN: 9788883623806

Leggerezza e bellezza delicata assumono forme acquatiche trascinando lontano, verso i flutti di un mondo da scoprire, i pensieri di chi cerca e dona la felicità giorno dopo giorno, con piccoli gesti, con movimenti importanti, in un susseguirsi di piccoli fatti narrati e carichi di meraviglia mai ottenebrata, ma piuttosto concisa e in dissolvenza dove le forme di una quotidianità qualsiasi possono, a nostra insaputa, tramutarsi in desiderio di ricerca, in bisogno di appartenenza.

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Il postino dei messaggi in bottiglia è un libro che coglie da vicino il senso profondo del nostro stare bene con gli altri, dell’aiuto che si fa speranza e di quella necessità nel cercare, oltre ogni barriera, una carezza, un gesto, un cenno che possa essere scambio, dono, soluzione per una vita migliore. Il libro edito da Babalibri racconta la storia semplice, ma carica di significato intrinseco, di un postino alquanto particolare che svolge il compito di consegnare messaggi in bottiglia che arrivano vicino alla spiaggia in cui abita. Il nostro protagonista però ha un sogno e cioè quello di ricevere un messaggio destinato a cambiare la sua vita anche solo per un momento, un messaggio destinato a lui.

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Le matite di Erin E. Stead sono un qualcosa di superlativo, sembrano appartenere ad un mondo onirico che come ponte raccorda l’infanzia con l’età adulta in un continuo scambio di emozioni che sfiorano e proseguono la propria ricerca attraverso acquarelli capaci di fondere il loro stare a galla con un  segno decisivo che caratterizza i personaggi di grafite in primo piano posti su di un campo fatto da grandi illustrazioni che si perdono all’orizzonte. Le narrazioni poi di Michelle Cuevas, conosciuta in Italia per Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario, fanno da corollario e da veicolo ai molteplici significati di inclusione che caratterizzano questa ammirevole storia.

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Il postino dei messaggi in bottiglia lo leggi tutto d’un fiato e da subito te ne innamori, lo accarezzi prima di andare a dormire e lui ti sfiora, lasciando il segno. Un libro capace di valorizzare quel senso di attesa che nell’universalità dell’etere e della velocità di informazioni sembra essere svanito o perlomeno svuotato di significato. La distensione generale dell’intero illustrato poi immerge il lettore in un mondo parallelo, un mondo forse utopico, ma di certo immaginato e qui descritto, un mondo fatto di schegge d’amore per questo tempo forse o per il tempo che verrà dove un foglio e una penna sono ancora alla base di una comunicazione tangibile e veicolo di sentimenti e ricordi che durano sicuramente qualcosa più di un niente.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.babalibri.it/catalogo/libro/il-postino-dei-messaggi-bottiglia 


Vat Vat Vat – Vie (Manitalab/La Clinica Dischi/Believe)

album VIE - VAT VAT VAT

Suoni sintetici da galassie lontane che intercorrono in questa modernità in un suono pop che si avvicina ai Kaufman rendendo l’ignoto un po’ meno oscuro e cesellando di fino un bisogno essenziale che attraverso le canzoni proposte si trasforma in meravigliosa assuefazione contagiosa e caratterizzata da ritornelli e melodie popolari affascinanti e composite. Il disco dei Vat Vat Vat rende l’idea di fondo complessa e misteriosa, carica di significato e permane in un album fatto di momenti carichi e altri un po’ più introspettivi, portanti e di sicuro effetto, emancipati a dovere e ricchi di quel bisogno di comunicare che rende importante anche un solo ascolto nella comprensione di queste geometrie esistenziali. Apice di assoluta bellezza la finale Via di fuga, senza dimenticare pezzi come l’apertura affidata a Orchidee, Comunicare o Quello che vuoi a ribadire concetti di puro intrattenimento sonoro che si sposano con la poesia in musica, con la vita e con la via da seguire, con quello che portiamo dentro , con quello che ci rende simili e nel contempo con quello che ci rende alquanto diversi, ma incredibilmente vicini. 


Dira – Mi psicanalizzai (Autoproduzione)

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Parole impresse nella realtà capaci di camminare sul filo dei ricordi evocativi a ristabilire un contatto con ciò che siamo, con ciò che vorremmo essere in una manciata di canzoni davvero esistenziali dove una bellezza vocale si accorda con strumenti mai predominanti, ma piuttosto messi a disposizione del buon gusto e della lirica soppesata e per quanto edulcorata mai banale. Il disco di Claudia Gallanti in arte Dira si trasforma di composizione in composizione, poesia su poesia per circondare gli interi brani di belle parole, emblematiche e leggere, capaci di scovare all’interno di ognuno di noi i mostri che nascondiamo, le brutture moderne e i sostanziali bisogni di appartenenza alla nuda terra che circolare ci attende, circolare intesse le trame che attraverso intelaiature autoriali rende queste canzoni magiche e attuali. Solo sei brani a dare il movimento essenziale alle nostre trasformazioni, una voce che scalda ed esplode quando meno te lo aspetti in un apice trovato nella title track quale momento più alto dell’intera, attuale, produzione. 


Magasin du café – Landscape (HK-Media/Believe)

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Abili musicisti capaci di ricoprire substrati musicali attraverso architetture di puro impatto sonoro che evidenziano la bellezza di pezzi che pescano nel repertorio dei grandi della musica classica e contemporanea in sodalizi rivisitati davvero eccezionali e d’intrattenimento esplosivo. Un disco fatto di quattordici pezzi dove otto sono gli inediti della band per canzoni in divagazioni sostanziali che sembrano accompagnare le orecchie dell’ascoltatore attraverso mondi lontanissimi, attraverso mondi infiniti che parlano un linguaggio di facile appeal e soprattutto portante per emozioni perennemente in divenire. Landscape è un quadro di un paesaggio che si immedesima con l’interno del nostro vivere, è la circostanza che di getto trasforma Allievi, Borra, Santoru, Floris in un quartetto esplosivo capace di creare con l’abilità delle mani qualsivoglia atmosfera dello scibile umano, per un disco che nella sua poetica di fondo racchiude all’interno una bellezza più unica che rara.  


The Sonora – The Sonora (Believe)

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Suoni compressi e rock dove la rabbia segna l’abbandono e conquista lidi di inoppugnabile qualità e si fa largo attraverso canzoni scritte in un lasso di tempo lunghissimo. Più di dieci anni di passioni e ammirazione per una musica senza confini e capace di entrare nelle corde di chi ascolta attraverso un facile appeal caratterizzato da ritornelli contagiosi e da un buon gusto pop mai edulcorato. L’omonimo dei The Sonora è un album che parla di quotidianità attraverso la qualità delle canzoni proposte, niente di trascendentale certo, ma un buon pop rock eterogeneo a dovere che si sofferma sulla diversità dei brani e ci consente di entrare in un mondo intimo fatto di sogni infranti e desiderio di rivalsa nei confronti di ciò che non va bene con la speranza che qualcosa prima o poi possa cambiare. I The Sonora partono da qui per identificarsi come fautori del cambiamento, dall’iniziale potenza di Rub it fino a Coming Storm i nostri lanciano segni di presagio e stabiliscono un equilibrio importante nella ricerca continua della perfetta canzone da stadio.