Nordgarden – Changes (GDNord Records)

L’impatto e l’eleganza del momento racchiusi in una presa diretta davvero entusiasmante che vede il cantautore norvegese cimentarsi in una prova che ha il gusto del classico sotto numerosi punti di vista. Si imbracciano in estasi i sapori di fine anni ’60, la fluidità dei ’70 per poi esigere contemporaneità offerta dai mezzi di registrazione moderni per un gusto vintage riportato in auge e pieno di sorprese, contrappunti sonori, attimi esposti fibrillanti che colpiscono dritti al cuore. Dieci pezzi cristallini per Nordgarden, dieci pezzi che sono la summa di una carriera e di un percorso molto legato all’Italia. Changes è un disco sui cambiamenti che portiamo con noi, un album sull’essere se stessi oltre ogni cosa e oltre ogni parvenza di realtà e proprio qui il nostro intraprende un cammino chiaro giocando con le parole, giocando con il proprio io e intessendo trame pacate di rara bellezza. Changes si muove suadente a comprimere spazi in un folk sopraffino, coadiuvato da musicisti di talento in una sulfurea e vibrante notte stellata che accarezza come calda coperta invernale per l’inverno che verrà.

Monolithic – Elephant (Autoproduzione)

Ascoltando i Monolitich sembra quasi di avere nel salotto della propria casa i Pink Floyd che fanno stoner mescolato all’hard rock più disperato con improvvisazioni psichedeliche che stupiscono per suono granitico e ben impostato e rabbia esplosa a dovere in un concentrato di azioni che si dilunga in aperture, costrutti eviscerati a dovere traccia dopo traccia, canzone dopo canzone in sodalizi con un passato che non c’è più, ma nel contempo con gli occhi protesi al futuro. Da Moloch fino a Spleen Mountain’s Giants  si passa di genere in genere, tra attimi che si fanno pensierosi fino a vere e proprie potenze di fuoco espresse. Importante in due parti la mutevole e cangiante The umbaptized and the Virtuous Pagans elaborata a dovere, quasi una jam session evaporante e potente nella sua interezza; basterebbe solo questa canzone per comprendere la caratura invidiabile di questo trio composito. Elephant è uno sguardo nell’interezza e nel contempo nella singolarità, sei canzoni per una band in costruzione che ha tutte le carte in regola per diventare capofila di un genere evolutivo e alquanto contagioso.

Stella Maris – Stella Maris (La Tempesta Dischi)

Difficili da descrivere queste scintille che appaiono nel firmamento musicale come regalo di Natale anticipato e che di certo non delude, ma piuttosto illumina di infinite possibilità e attimi un bisogno essenziale di ritrovare un certo tipo di musica, un certo tipo di sostanza approdata nei meandri e dal nulla esplosa in tutta la sua conturbante bellezza. Stella Maris è una super band formata da Umberto Maria Giardini, Ugo Cappadonia, Gianluca Bartolo de Il pan del diavolo, Emanuele Alosi de La banda del pozzo e Paolo Narduzzo degli Universal Sex Arena, un gruppo che esce dagli stilemi dei singoli elementi per dare voce e vita ad un progetto interessante e sospeso tra il passato, quello degli anni ’80 degli Smiths per intenderci passando per un certo cantautorato moderno che incrocia le poesie di Benvegnù e si definisce all’interno di un disimpegno impegnato. Nonostante la cifra musicale sia spesso scanzonata i testi sono sempre legati ad un certo interesse per gli ossimori e per le prese di posizione in questa società malata. Intenzioni quindi e aria vintage proclamata che si fa sentire in una maturità di fondo esemplare capace di caratterizzare pezzi come il singolone Eleonora no, senza tralasciare canzoni come Rifletti e rimandi, Piango Pietre, Coglierti nel fatto o la parvenza di suite sonora finale Se non sai più cosa mangi, come puoi sapere cosa piangi?.  Stella Maris è un disco folgorante, strutturalmente impeccabile che insegna alle giovani leve e non solo che un certo tipo di musica è ancora possibile in questa aleatorietà disturbante.

Onorato – Quantum (Lilium Produzioni/La Mantide Edizioni Musicali)

Pezzo di vita che abbraccia con stupore la grandezza dell’universo nelle sue introspezioni più nascoste, quasi solenni e abbaglianti in uno scorrere di verità ed esigenze che si sposa con i desideri più reconditi, i parallelismi le vicissitudini della nostra anima a ristabilire un’omogeneità di fondo che fa scuola. Il quinto disco di Giancarlo Onorato coadiuvato da Marco Giuradei è uno sprofondare all’interno di paure e temi attuali dove una maturità di fondo ingabbiata dal tempo riesce a stupire per concretezza e bellezza fatta umanità, per un album oscuro che parla alla notte e dalla stessa notte estrapola quel desiderio di comunione con un colore, con uno stato d’animo, con la parvenza di essere ancora umani tra gli umani. Le belle cose apre il disco, Il passaggio lo chiude. Moti ondosi nel mezzo del viaggio tra le bellissime Niente di te, Primavera di Praga, Senza gravità per un disco che è un concentrato di parallelismi nel giorno che ci guarda, in questo e altri universi, nel profondo di ciò che abbiamo scordato di avere.

Effepunto – Coccodrilli (LaBellaScheggia)

album Coccodrilli - Effe punto

Confusione allo stato larvale per comprendere in anticipo la propria morte attraverso un cantautorato sghembo a tratti rilassato che pervade l’intera produzione di rimandi ad una scena quasi beat e psichedelica per un concept album che raccoglie idee prima della fine di questo tempo. Fatti quotidiani si alternano ad emozioni e stati d’animo che incupisco e nel contempo si fanno portatori di colori vivaci e leggeri, quasi prendendo poco sul serio discorsi così importanti che non troveranno mai una risposta. Effepunto, già con Ministri dal 2009 al 2013 ci prova con un concept d’altri tempi, rocambolesco per certi versi, dove il filo della matassa si percepisce nell’intero ascolto di queste sedici tracce verbose e suonate per l’occasione anche da Gianluca Gambini, Jacopo Tarantino, Federico Dragogna, Andrea Sologni. Coccodrilli è un concentrato onirico di sogni e paure, di fallimenti e speranze, di tutto quello che abbiamo in testa, ma che non riusciamo a dire nell’insieme di gesti e parole che caratterizzano il nostro vivere di ogni giorno.

EGON – 100000 km di vene (Mizar Elektric Waves)

album 100000 km di vene - Egon

Sangue che esplode e scorre nelle vene, si fa carico degli anfratti che ogni giorno intessiamo e viviamo e sprofonda al suolo per dare alla luce sempre nuove atmosfere che si intrecciano e confondono, interrompono gli animi e si fanno portatori di un desiderio avvolgente di bellezza e oscurità celata, ma sempre presente e costruibile fino alla fine dei nostri giorni. 100000 km di vene è l’esasperazione della carne e dei sentimenti, un sentire che abbraccia gli Smiths con i suoni newyorkesi degli Interpol ad insegnare che il tempo passato è tempo perso e che siamo noi l’unica sostanza per giorni migliori, per giorni diversi. Chitarre in riff arpeggiati si espandono e convincono, piccole incursioni cantate in inglese poi danno una varietà profonda alla proposta e annientano l’inutilità del momento con pezzi che si fanno simbolo e singolo come Invisibile. Gli Egon continuano il loro percorso tra luce e oscurità emozionando a dismisura con una maturità per sempre raggiungibile e mai sazia di ottenere nuove soddisfazioni da qui al futuro.

– LIBRI ILLUSTRATI- Ninamasina – Questa notte ha nevicato (Topipittori)

Titolo: Questa notte ha nevicato

Autore: Ninamasina

Casa Editrice: Topipittori

Caratteristiche: pagine 64, cartonato, colori

Prezzo: 18€

ISBN: 9788898523788

 

Neve a ricoprire strade urbane immerse nel silenzio più totale, una passeggiata nel bianco che abbaglia  e acceca e inevitabilmente fa da contrasto imperterrito al vuoto grigiore intorno dando parvenza di sensibilità caduta sulla terra, scesa a confortare, rincuorare, a risplendere di luce propria in un giorno che tarda ad arrivare, in un giorno dove tutto può ancora succedere. La trasmissione di sensazioni e stati d’animo chiari e vividi come il più bel ricordo dell’infanzia riesce a trasmetterlo Anna Masini in questo libro che si tinge di purezza e associa un’avventura tra la città, qualsiasi città con la scoperta e la bellezza di un qualcosa che non sempre accade, ma che riempie i cuori, soprattutto quelli dei bambini, di uno stato d’animo contornato dallo stupore e da quella sensazione che tutto può succedere nel silenzio della vita.

Questa notte ha nevicato racconta attraverso immagini fotografiche, coadiuvate da piccoli interventi disegnati a matita, di un giorno qualunque caratterizzato però dalla discesa della neve ad avvolgere il mondo che conosciamo, ad avvolgere quel nostro essere curiosi di vivere un’avventura che vede per protagonista una bambina alle prese con il tragitto che la porta a scuola, tra le impronte sul bianco degli animali fino ad inquadrature di veicoli fermi nell’immobilità del momento. Un cerchio di bellezza quindi che associa atmosfere di anni passati con colori disegnati e moderni, vivi, quasi ad uscire dalle pagine focalizzandosi nella mente del lettore attento e incentrando il tutto su di una malinconia profonda che fa presa e si stampa laddove i nostri ricordi sembrano ritrovare la strada verso casa.

Calore dunque nel fioccare attimi di vita, pensieri, brevi frasi che contornano una sorta di cut up soffice e leggero, la sensibilità è tutta qui nel trovare dei punti di contatto con le trasparenze e con i bianchi, con i colori appena accennati a far da atmosfera custodendo un segreto che ha valore solo per chi si sente importante, per chi vuole conoscere e meravigliarsi ancora una volta, nella quiete che accarezza e tranquillizza, calma e rasserena.

Automobili ferme nell’assenza di rumori e noi ad osservare passaggi di esseri viventi che rincorrono le evidenze nel colore sceso a terra, immagini nitide a tratti che riempiono gli alberi e i prati di quella che potevamo chiamare città e che ora si materializza nella sua essenza più importante, l’essenza della natura che trasforma, l’essenza di quel nuovo risveglio purificante che vorremmo percepire ogni singola mattina.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.topipittori.it/it/catalogo/questa-notte-ha-nevicato