– FUMETTI – Luca Russo – Nottetempo (Tunué)

Rovine di Peter Kuper

Titolo: Nottetempo

Autori: Luca Russo

Casa Editrice: Tunué

Caratteristiche: cartonato, 19,5×27, 120 pp a colori

Prezzo: 16,90 €

ISBN: 9788867902200 

Solitudine dell’animo umano sovrapposta e contorta tra le nebbie della morte e dell’amore, alla ricerca di uno spiraglio di luce, di lucidità che trasforma l’onirico in sogno e poi in incubo ad occhi aperti, tra la speranza e il malcelato desiderio che tutto ciò che ci contraddistingue e ci rende vivi e importanti possa in qualche modo ritornare, possa recuperare spazi di luce proprio là dove la luce tende ad affievolirsi o scomparire totalmente. Nottetempo è un viaggio nel nostro gridare bisogni, un viaggio chiamato amore nell’oscurità che ridondante si accavalla, incorpora, subisce e inesorabile attende dietro l’angolo dei nostri pensieri, pronta ad assalire le nostre fragilità, il nostro misero, ma pieno, venire al mondo.

Luca Russo, dopo (in)certe stanze e Guardami più forte, editi entrambi da Tunué, scava all’interno del dolore e lo fa così bene da poter mettere in scena un vagare errante e straziante che si caratterizza per senso di vuoto costante e opprimente e che riesce in qualche modo a fare i conti con ciò che abbiamo o meglio con ciò che non abbiamo più. Nottempo è la storia poetica di un pianista, Alberto e di sua moglie Giulia che la morte ha portato via con sé prematuramente e che senza sosta il musicista continuerà a cercare all’interno di musei vuoti, lungo spiagge desolate, tra una Venezia che melliflua e nel contempo arcana abbaglia, tra le foreste di fitti alberi sovrapposti e forse all’interno anche di quelle composizioni che proprio il nostro non riesce più a creare, non riesce più ricondurre ad un qualcosa di concreto, reale, tangibile; un’ispirazione di sogni presenti affacciati al passato che non c’è più.

 

L’opera è di una potenza espressiva unica, non si può non rimanere stupiti dall’uso del colore che Luca fa, una pittura ad olio digitale che amplifica gli orizzonti e dona profondità di campo ad ogni scena rappresentata in concomitanza con l’oscurità che avanza e che rende il protagonista parte centrale di un vagare senza meta attraverso un viaggio metafisico che si fa tragedia, ma volontariamente anche parte fondamentale di un cammino che non troverà redenzione, non troverà lieto fine almeno per ora. Lo stesso pianoforte, la stessa musica si svuoterà in assenza della vera e unica fonte d’ispirazione, si perché Nottetempo è anche una sorta di viaggio musicale con gli artisti che hanno accompagnato l’autore attraverso la stesura di questo libro: gli inarrivabili Radiohead, il minimalismo di Philip Glass, il violoncello di Julia Kent spogliata dei vestiti dei Johnsons, la cupezza di Nick Cave sono solo alcuni a rappresentare il dramma notturno senza fine del nostro Alberto.

Nottetempo è un’opera principalmente visiva dal forte valore intrinseco, personale, un’opera dove il colore si fonde nei quadri di vita rappresentati, colori che scavano e danno forma alle emozioni, tra l’intensità struggente e piena e l’abbandono inesorabile, quella stessa vita che solo attraverso la morte di una parte di noi possiamo comprendere, forse; in ogni caso il volume che ho davanti è prima di tutto un importante progetto sperimentale che si fonde e si contorce con i legami che ci rendono reali e fa in modo di rappresentare in modo egregio, lungo il corso della storia, le catastrofi dell’animo umano più vicine al nostro cuore per una separazione che si fa contatto, un desiderio essenziale senza fine.

Per info e per acquistare il fumetto:

http://www.tunue.com/extra/427-nottetempo-luca-russo.html