Clustersun – Surfacing to breathe (Seahorserecordings)

Suoni siderali che si accasciano al suolo con chitarre deflagranti e conturbante attesa per questa seconda prova dei Clustersun. A tre anni di distanza dall’esordio Out of you ego i catanesi impastano a dismisura voci provenienti dagli anni ’80 impalcate a dovere su strutture di uno shoegaze moderno concentrando attimi di potenza espressa attraverso muri sonori portanti che fanno da contraltare al bisogno di esprimere un dolore interiore, un sentimento che vuole uscire, vuole estrapolare la realtà dalle macerie del tempo e consegnare una prova intrisa di significati che si muove egregiamente tra introspezione e potenza incontrollata. Il rock spaziale e il post incentrato sulla ricerca fa capolino e sottrae l’inutilità per apparire in pezzi cosmici come l’iniziale Raw Nerve, passando per Lonely moon, Surfacing to breathe e il finale lasciato al futuro di Event Horizon. Il nuovo disco dei Clustersun è un concentrato di prodezze ricercate, un passo verso il buio interiore che ammanta, un risultato che sorprende senza mezze misure.

ELL3 – Camouflage (Tainted Music)

L'immagine può contenere: 7 persone, persone che sorridono

Trip hop emozionale capace di creare atmosfere eleganti e cangianti per l’ep d’esordio della giovane musicista ELL3, un lavoro di cesello davvero sopraffino capace di incrociare la malinconia di Lana Del Rey ai sogni in divenire di band italiane come gli Amycanbe in una profonda concezione del mondo apparente che proprio attraverso le maschere che portiamo ogni giorno si svela in tutta la sua orrenda, ma magnetica presenza, tra le paure del momento e quel senso di inquietudine che aleggia nell’aria e non lascia andare. Le stratificazioni sonore sono create dai torinesi Alain Diamond e Davide Cuccu, capaci di impreziosire una voce penetrante e coinvolgente, sintetizzatori quindi che si sposano all’elettronica d’insieme per dare forma a costrutti ambiziosi che si fanno un tutt’uno con le melodie pop presenti nell’etere. Camouflage è un disco da riascoltare più volte, non è prettamente un disco pop, ma piuttosto un esperimento ben riuscito nell’accostare la canzone orecchiabile alla sperimentazione elettronica e sonora, un punto d’incontro per tutta questa bellezza in divenire.

Leonardo Angelucci – Contemporaneamente (ALKA Record Label)

Cinque canzoni soltanto per entrare a piedi sospinti nel mondo verista di Leonardo Angelucci, giovanissimo cantautore romano che fa della penna un sensazionale mezzo di comunicazione che proprio in questo disco regala una capacità di stesura testi davvero matura ed essenziale, a tratti onirica ed ironica, a tratti dirompente e mai banale facendosi accompagnare da una musica fuori controllo che si innesta alla miglior tradizione del cantautorato italiano moderno. L’eterogeneità delle canzoni è un punto forte da cui partire per comprendere la stratificazione e i giochi di parole presenti nell’intera produzione, cinque tracce che non si prendono troppo sul serio, ma che fanno dell’ironia un’arma vincente da sfoderare quando meno te lo aspetti. La title track nonché singolo riflette alla perfezione l’intero album e ci permette di addentrarci attraverso una disco davvero ben riuscito, una prova di genere che a mio avviso non passa inosservata e sa raccogliere gli applausi del momento in un unico vortice di pura poesia moderna.

Vitanova – Controluce (ALKA record label)

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Rock contaminato e gridato capace di denunciare i mali del nostro vivere, vagheggiando e interrompendo la quotidianità con una scossa elettrica di stampo emozionale capace di compenetrare la carne e rendere attiva quella parte di noi che seduce e nel contempo si interroga se ciò che compiamo quotidianamente in fin dei conti è essenziale davvero. I Vitanova registrano un album che si innesta tra un EP e un full length, un disco fatto di sette pezzi trascinanti che partono con un Intro davvero importante e poi via via cresce in pezzi singolo tra cui Come va o Elsa in un viaggio fatto di contrasti e di saliscendi notevoli che non passano di certo inosservati. Il trio bresciano commistiona rock internazionale e rock italiano per una prova riuscita  che si affaccia alla quotidiana banalità dilagante con l’ambizione intrinseca di far aprire gli occhi a chi non vuole aprirli, un’ambizione tesa fino al finale di Tu e Dio, quasi un faccia a faccia con ciò che non conosciamo, una speranza tesa, un grido al mondo che aspetta invano il proprio cambiamento.

AnimaRea – Holidays in Rome (IRMA Records)

Si respirano a pieni polmoni le profumazioni che emanano le vacanze romane, quelle della Dolce Vita degli anni ’50 e ’60 accompagnati da una musica sopraffina ed elegante, un po’ lounge, ma non troppo che interseca i miti passati e quelli presenti in trasferimenti emozionali che rendono questo disco una piccola perla dei nostri giorni. Animarea è un progetto d’insieme che risiede nell’anima di Gabriele Toniolo e Rossana Bern, un sound delizioso contaminato dal jazz, lo swing, la canzone d’autore in una musica di caratura davvero sostanziale che unisce Diana Krall e Barry White, passando alle sperimentazioni notturne di band come The Style Council. Appartamenti e balere estive occupate fino a tarda notte, uno schioccare di dita e la sensazione che tutto quello che abbiamo intorno non può e non deve finire. Emblematici pezzi come l’apertura Holidays in Rome e You shine on me garantiscono bellezza delicata fino alla chiusura meritata di I will come, una chiusura che si fa promessa, quasi fosse un’estate che ritornerà ancora, una promessa da mantenere almeno fino al prossimo disco.

Luigi Calvo – Dai silenzi (Autoproduzione)

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Luigi Calvo è un pittore dell’anima accompagnato dal suo piano intesse melodie fugaci ed essenziali, spruzzate da un minimal contagioso e tanto apprezzato ai nostri giorni che inverte le polarità del nostro essere per lasciare spazio alla fantasia, all’immaginazione, a tutto ciò che portiamo dentro e che non riusciamo mettere in disparte. Gli spiriti affini sono infiniti da Einaudi fino ai più indipendenti Andrea Carri e Bruno Bavota per sodalizi con la natura circostante che si estendono oltre le nostre aspettative e ci portano, con un tuffo nel passato, attraverso la nostalgia, la malinconia di ciò che è stato, partendo proprio con quella Biciclette dimenticate fino a Veglia, passando per le riuscitissime Emanazioni lunari o le lodi sospirate e attese di composizioni come Orme sulla sabbia o Nel cuore dei tuoi occhi. Luigi Calvo incamera il silenzio che ruota attorno al nostro sperare per dare forma a undici tracce di pura poesia sonora rintracciabili in una contemporaneità che attraverso questo disco trova la percezione del colore e dell’interpretazione e posizionando il nostro tra i primi del suo genere.