Rainbow bridge – Dirty sunday (Autoproduzione)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Trio di potenza acida che implementa la lezione del tempo, la lezione degli anni ’60, quella di Hendrix per intenderci in una costante ricerca di fondo che approda allo strumentale dove le incursioni si fanno sempre più vive in una chiara e netta psichedelia che fa scuola e porta il nostro Giuseppe Piazzolla, Fabio Chiarazzo e Paolo Ormas ad instaurare e a tessere geometrie di improvvisazione sostenuta in un disco che ha il sapore di una sporca domenica costituito per l’occasione da cinque pezzi che implementano il valore intrinseco di questo EP e garantiscono un approccio del tutto riuscito a canzoni che trasportano l’ascoltatore attraverso il tempo per come lo conosciamo. Un album stratificato e nel complesso immediato che farà impazzire di gioia i nostalgici di genere e lascerà spazio alla luce colorata proprio quando quest’ultima sembra non aver spazi d’apertura.

Two moons – Cognitive Dissonance (Atmosphere Records)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Suoni in substrati atomici che coinvolgono la parte più oscura di noi e degnamente ingabbiano il nostro voler esplorare le profondità della terra attraverso una musica capace di discendere l’animo umano in dissonanze materiche da percepire. Un sodalizio con una musica da sotterraneo capace di filtrare e posizionarsi tra la milza e il cuore. I Two moons, nel nuovo disco in circolazione, prendono le atmosfere dei Bauhaus e le incidono con la pesantezza di band come Tool e Einsturzende Neubauten per portarci attraverso una catastrofe lisergica che in due tempi ci consegna un album potente e nel contempo psichedelico, in grado di mantenere, lungo le nove tracce, una tensione di fondo capace di sfociare, ma rientrare, attraverso la nostra esplorazione interiore, attraverso quei giorni andati a male che ci cullano in un’odissea fatta di colori cupi che avanzano pian piano e ci riportano con loro tra le tenebre e la cenere da cui proveniamo.

Modena City Ramblers – Mani come rami, ai piedi radici (Modena City Records)

Li senti provenire da lontano con quel suono di flauto che accompagna una produzione dopo quattro anni di silenzio, una musica composita d’insieme che spazi tra i generi e abbandona spesso le strade del folk per intersecarsi con un suono più moderno e generazionale dove la canzone si sposa con immagini, riflessioni di vita, sostanza e sudore del tempo che verrà. Mani come rami, ai piedi radici è il nuovo disco dei Modena City Ramblers, un album che parla di orizzonti indefiniti e di un errare che ingloba l’intero mondo che ci accomuna, dimenticando i fatti di cronaca che caratterizzavano il precedente lavoro e tornando sui passi di musiche contaminate dove il dialetto, l’inglese e lo spagnolo sono lingue necessarie di comunicazione e dove l’atmosfera desertica che si respira nella bellissima My ghost town assieme ai Calexico ridefinisce una sostanza che va a recuperarsi nella terra, da quelle radici che sono i nostri punti d’appoggio, ma anche il nostro bisogno di arrivare in alto, non per prevalere, ma piuttosto per respirare un cielo condiviso. Notevole la concessione del diritto musicale sul retro di copertina: “Riproducetelo, prestatelo, fatelo suonare in pubblico e trasmettetelo. La musica è come il vento, fa ondeggiare i rami, nutre le radici” e come, dico io, dargli torto?

Silvia Oddi – Ingenua Felicità (Gnu Wave)

L'immagine può contenere: una o più persone e sMS

Silvia Oddi ci regala con questo disco spazi di vita necessari per respirare una canzone velatamente pop condita da arrangiamenti alquanto curati dove un’elettronica targata anni ’80 si sposa egregiamente con le canzoni di questa giovane cantautrice, pezzi che sentono la necessità di uscire e implementare, attraverso un mondo in costruzione, la bellezza racchiusa nelle undici tracce che compongono Ingenua Felicità. Sono canzoni semplici, dirette e orecchiabili al primo ascolto, ma se digerite bene raccontano l’amaro che esiste nei rapporti, un vivere quotidiano che non si concretizza, ma che si ritrova sempre e comunque alla ricerca di una propria via da seguire da Amore e amicizia fino alla cover dei The Twins Face to face, heart to heart la nostra ci regala un piccolo disco curato e ricco di emozioni che si intersecano con la passione messa per crearlo.