Morkobot – Gorgo (SupernaturalCat)

Il post futurismo è alle porte e la potenza devastante dei Morkobot si fa sentire in questo nuovo album, che abbandona in parte l’oscurità del passato, per tuffarsi in un genere strumentale compresso e dichiaratamente distorto, pronto ad affilare le lame della coscienza per esplodere in bisogno esistenziale di ricerca apocalittica fino a farti sanguinare le orecchie, nell’esigenza di ritrovare una musica composta e composita capace di discernere le dimensioni, evidenziando la capacità dei tre di creare sovrastrutture cosmiche che inglobano e pungono profondamente, oltre la materia e i tecnicismi fini a se stessi, ma piuttosto incarnando uno stato, un modo di vivere, che li vede protagonisti della scena noise math, dove il basso è essenza che disturba, scompone e si aggrappa ad una batteria gigante e di impatto che rinvigorisce la formula dando una prosecuzione naturale al percorso iniziato nel 2005 con Morkobot, un percorso che ha la sua piena e devastante ambizione grazie a live paurosi e impattanti.

Registrato da Giulio Ragno Favero al Lignum di Padova, questo nuovo capitolo musicale, concede ampi spazi di produzione nella desolazione del momento e si immola ad essere creatura cangiante in grado di percepire un flusso di modernità veicolante nuove forme sonore.

 

-FUMETTO- Erik Kriek – In the Pines/5 Murder Ballads (Eris Edizioni)

Titolo: In the Pines/5 Murder Ballads

Autori: Erik Kriek

Casa Editrice: Eris Edizioni

Caratteristiche: brossura, 17 x 24, 136 pag. colori

Prezzo: 16,00

ISBN: 9788898644193

 

Tra i pini si nascondono segreti inconfessabili che giacciono al suolo da tempo, troppo tempo, hanno il sapore del sangue e della vita vissuta, degli amori in declino e il profumo di quei lenti e inesorabili momenti che ci affiancano dal giorno della nostra nascita e ci ricoprono di attimi meravigliosi e allo stesso modo da dimenticare, visti con gli occhi di chi ha chiesto troppo dalla vita o troppo poco, carichi di quell’esigenza essenziale nell’essere veri protagonisti della nostra esistenza, di essere parte del dramma, di quella favola oscura che ci porta con sé attraverso un vortice di sensazioni anguste e impenetrabili.

Cinque ballate di morte e resurrezione, viste attraverso un pertugio per comprendere sensazioni che vanno oltre le apparenze e i luoghi comuni, cinque racconti di morte scelti tra i più popolari e sconvolgenti, nati in Inghilterra ed esportati in America attraverso le storie dei migranti, attraverso la loro esigenza di essere parte essenziale di un incubo chiamato vita a cui bisogna rispondere, racconti quindi che sono parte fondamentale di una tradizione folk, da ascoltare attorno al fuoco, in una serata estiva, imbracciando magari una Martin d’annata e sperando che i sogni dietro l’angolo siano parte rassicurante del nostro incedere futuro, tra il crescendo di tensione e il bisogno di gridare che tutto questo non è reale.

Erik Kriek invece fa dell’immaginario tramandato, una realtà che si può sfiorare, grazie alla delicatezza dei colori utilizzati, grazie alla capacità grafica di dare un senso attraverso l’uso diverso della tonalità cromatica che caratterizza il singolo episodio, inglobandoci in atmosfere in grado di muovere la milza e il cuore in una carrellata cinematografica di emozioni contrastanti, una narrazione pulp folk che parla attraverso le immagini, quasi in maniera simbolica, abbracciando uno stile da cinematografo d’altri tempi, dove le inquadrature generose trasportano il lettore in un mondo senza limiti, capace di riservare sorprese ad ogni pagina e dove le ombre chiaro scure dei disegni non sono altro che parti primarie di un’anima dannata che si mostra nella sua totale enormità.

Un’opera importante questa dell’olandese Kriek che si aggiunge all’ultima H.P. Lovecraft – Da altrove e altri racconti, edita anch’essa, in Italia, dall’attenta Eris Edizioni: cinque ballate per una narrazione che si muove tra amori svelati e nascosti, tesori da scovare, fuorilegge pronti a tutto e omicidi al servizio del proprio istinto vitale; un fumetto che prima di tutto è uno scavare nella tradizione anglofona più profonda, per portare alla luce quelle scintille poetico-musicali provenienti da un mondo non troppo lontano, nell’ossessione del momento, nel triste addio durato anni, attraverso quel bosco-mare di confine che si fa barca di speranza per racconti futuri.

Per info e per acquistare il volume:

http://www.erisedizioni.org/in_the_pines.html