Tre allegri ragazzi morti – Inumani (La Tempesta Dischi)

Gli allegri morti son tornati, ma a dispetto del loro canonico tre perfetto, questo disco sembra un agglomerato di culture e stili differenti, un concentrato che va oltre la trilogia che si presta a concludersi; dopo infatti Primitivi del futuro e Nel giardino dei fantasmi questo Inumani porta dentro l’esigenza di segnare un passaggio importante nella loro e nella nostra storia musicale.

Undici tracce che coronano l’immaginario di Pordenone e riempiono i pezzi vuoti lasciati nel tempo, quasi fosse una degna conclusione di un percorso fatto di immagini e al contempo di fumetti, un omaggio a Jack Kirby e non solo, l’idea dominante, che caratterizza da sempre le produzioni di TARM e cioè di dare una connotazione sociale alla proposta pur sapendo di nuotare nel panorama underground.

Qui sta la sorpresa però, il sodalizio artistico maturato con Lorenzo Cherubini porta i nostri a dar voce ad entità alquanto astrali e fuori dagli standard conosciuti in pezzi come Persi nel telefono e il singolone ammiccante In questa grande città, passando per le chitarre preziose di Adriano Viterbini dei BSBE e i passaggi di Maria Antonietta, Vasco Brondi, Pietro Alessandro Alosi de Il pan del diavolo, Alex Ingram e la scrittrice Peris Alati senza dimenticare il charango di Monique Mizrahi e la tastiera di Federico Gava.

Un disco che si racconta, tra le malinconie di Ruggero e le psichedelie di Ad un passo dalla luna, un album di racconti quasi sempre al femminile, che non dimenticano la fragilità,  ma la utilizzano come esigenza primaria di completezza e solitudine da riscattare.

 

Frank Dd & Friends – Dannata Dimensione (Autoproduzione)

Animali da palcoscenico che si divincolano tra gli anfratti multi sfaccettati di un romanzo in levare creando all’unisono sapienti composizioni in grado di stabile interconnessioni sonore che sono alla base del nostro tempo multiculturale, in cerca di una dimensione perpetua dove stringersi e guardare con gli occhi tesi al futuro, un nuovo giorno.

Loro sono da Prato e sono i Frank DD & Friends, band che ha saputo fondere con leggerezza e allo stesso tempo con grazia sentita, generi che dir lontani è dir poco: esperienze musicali con un background altamente diverso, che permettono di abbattere i confini fisici e dar vita ad avventure che si spingono oltre il reggae per come lo conosciamo conquistando l’ascoltatore con fraseggi da veri e propri sperimentatori.

Cooperation no competition è il loro slogan, il loro voler occupare un posto nel mondo e come non volergli dare atto, otto pezzi che fanno da monito ai tempi in cui viviamo e ai tempi che verranno, otto pezzi che non si fermano all’apparenza, ma si ritrovano ad essere ricerca costante nei confronti di ciò che non conosciamo, ma non per questo reputato a rimanere relegato; una necessità che si fonde con il vivere, una necessità che si traduce in libertà.