Misero spettacolo – Porci, pecore e pirati (Zetafactory)

Disco monumentale e caratteristico per la musica d’autore che si propone di far conoscere in chiave musicale il pensiero di Pierpaolo Pasolini, un disco ambizioso, ma riformatore per certi versi del cantautorato così come lo conosciamo oggi, che butta uno sguardo ai grandi del passato e che sapientemente consegna al futuro un concetto, un’essenzialità di fondo che va ben oltre tutte le parole del conoscibile.

Affrontando in modo satirico, e con gusto Caposseliano la nostra nazione, i Misero spettacolo mettono in scena un allegro, ma non troppo, spaccato di vita quotidiana che affronta per tematiche e vicissitudini l’esigenza di sovvertire le regole precostituite in quanto lontane da qualsivoglia forma di interazione tra diversi, demarcando il proprio pensiero e rivolgendolo ai potenti di turno in modo personale, diretto e a tratti esilarante.

Pensiamo a pezzi come L’Italia dei pensatori fino ad arrivare al finale che parla di Transumanza umana e di quello che saremo forse un giorno; un affresco perfetto dei nostri tempi, valevole, ma spero di sbagliarmi, per molti anni ancora, un gusto sopraffino per l’ironia che va ben oltre il già sentito e quei legami, quei collegamenti con uno dei più grandi pensatori che l’Italia abbia mai avuto, fanno da tramite nell’entrare in un mondo che alla fine è propriamente il nostro.

Alfonso De Pietro – Di notte in giorno (Autoproduzione)

Raccontare nel 2016 di mafia, raccontare dei deboli, raccontare della cruda realtà, alle volte è difficile, ma allo stesso tempo può essere tutta retorica, qualcosa di già detto, di già sentito, quel qualcosa che è sulle orecchie di chi ascolta giorno dopo giorno e a cui non si riesce a dare un valore vero, primitivo, il senso di quel valore che ti fa compiere la scelta corretta, il giusto affidamento al tempo che verrà, l’essenzialità di una via da seguire.

Alfonso De Pietro è un’anima che porta con sé valori imprescindibili e poesie che non si oscurano al crepuscolo, ma si fanno racconto, il racconto che si fa vita in ognuno di Noi; testi sapientemente soppesati per dare un senso non di certo velleitario alle parole che ci poniamo attorno e poi i suoni, quei suoni che fanno la loro parte, in quanto fanno crescere parola dopo parola, mattone su mattone una connessione con la nostra terra, con quello che siamo, senza mai farci dimenticare da dove veniamo, perché il futuro è nelle nostre mani e Alfonso ce lo ricorda, Alfonso raccontando il passato ci insegna la strada per un diverso domani.

E’ un disco sull’importanza di esistere questo, un disco sulla libertà, interamente finanziato con il crowdfunding e con una prefazione, all’interno del libretto, di Luigi Ciotti, prima di tutto uomo, che tende a precisare che la musica, come la libertà del resto è un patrimonio di tutti; prendiamoci cura di questi insegnamenti ne avremo bisogno.

Lara Groove – Lara Groove Ep (Autoproduzione)

Lara Groove è coscienza di un mondo che non appartiene a nessuno, tra voli in estasi fuori controllo in vibrazioni funk e soul per una band fatta da cinque persone dove un uomo e una donna cantano e dove strumenti usuali come basso, chitarra e batteria sono supportati da synth ed elaborazioni digitali connesse alla realtà in un continuo elegante e mai conclamato e dichiarato, ma che umilmente si ritaglia un posto nel mondo della musica italiana.

Cinque brani per questo esordio cangiante, cinque brani che parlano di noi e del nostro tempo, dalle dichiarazioni culturali di Hello world fino a Liberi di, passando per Nuvole, Nonostante tutto e quella CAOS che cita direttamente il Palahniuk di Invisible Monsters.

Un disco calibrato e ben congegnato che resta in attesa di sviluppi futuri, un album che è pronto ad espandersi in un full length di aggregazione, passione e fragilità; caratteristiche essenziali per le produzioni future di questa band.