The Clipper – Second Hand Market (LaRivoltaRecords)

Musica diretta e avvincente che è pronta a ricoprire gli spazi, pronta nel consegnarsi al tratto spigoloso per ritornelli facili e corali che danno vita ad una prova intensa per certi versi, con rari momenti di fragilità interna; di una musica che parla di aspirazioni, una musica che ricopre spazi abissali per concedersi ad aperture sonore che già si percepiscono reali nella traccia d’apertura Lost.

La band salentina, The Clipper, si lascia andare ad elucubrazioni che inneggiano ad un passaggio di stili e schiettezza che ci vede ingabbiati all’interno di un mondo da guardare con occhi tristi e che ci rende partecipe del suo continuo mutare, cantano di essere come passeggeri sul treno dei ricordi, cantano  di ineluttabilità in Try to change the world, quasi a segnare un percorso concentrico che porta a guardarci dentro, con una schiettezza quasi punk condita da alcune sofisticazioni elettroniche che non guastano, ma imprimono calore al tutto.

Un buon disco questo, un album capace di rielaborare concetti non sempre facili, ma sicuramente attuali, tracce su tracce, come passi nel nostro cammino, a riscoprire la via, a tentare di essere diversi in una terra che così non ci vuole.

Mutante – Essenza Perfetta (LaRivoltaRecords)

Image of MUTANTE - "Essenza Perfetta"

Pop rock condito da sprazzi di elettronica che intasca una prova convincente sotto ogni punto di vista, partendo dagli arrangiamenti ben congeniati, fino ad arrivare al nocciolo, scorrendo il sapore del tempo che si respira in questo disco, del tempo che perdiamo e di quello che pensiamo di acquistare, anche senza saperlo e di conseguenza senza utilizzarlo a dovere.

Valentina Grande presta la voce al progetto Mutante, che forse già nel nome, porta un’evoluzione sonora sempre nuova e cangiante, in grado di non accontentarsi, ma di sperimentare e valutare le situazioni che si presentano, per consegnare, a chi ascolta, un risultato del tutto inaspettato e inusuale.

Di radice ed estrapolazione jazz la nostra è coadiuvata dalla chitarra e dagli arrangiamenti di Aldo Natali, chitarrista conosciuto in molti progetti di musica indie italiana, dalla batteria di Alessio Borgia e dal basso di Federico Pecoraro.

Un disco istintivo, che parla di sentimenti e come ama definire Valentina, è un disco che piega l’italiano alla musica, lo contorce ad alte temperature per adattarlo in maniera molto morbida e sentita alla musica che non fa da sfondo, ma imprime sostanza sempre nuova nella galassia di dischi che ogni giorno possiamo ascoltare.

Nulla di trascendentale, ma ottima capacità espressiva che parte dal bellissimo singolo Essenza Perfetta fino a concludere il tutto con Il dono; un apparato di amori perduti, di sentimenti che fanno parte di ognuno di noi, attimi di vibrante attesa, per i sogni futuri che non ci vedono come figurine statiche, ma energie vitali da regalare agli altri.

La notte – La notte (TirrenoDischi)

Ammantati dalla sola oscurità che riesce nell’intento di sovrastare qualsivoglia forma di luce, questo primo Lp costringe l’ascoltatore ad abbottonarsi per bene il cappotto per andare incontro ad un qualcosa che a fatica sappiamo interpretare.

Suoni psichedelici di matrice ’70 che incontrano molte chitarre di Gish e di Mellon Collie dei compianti Pumpkins per dare sfoggio reale di un costrutto che tiene conto di un cantato italiano che delinea maggiormente un’indole di carattere credibile e sincera dove l’improvvisazione e la sperimentazione si fondono con grande stile e sicurezza nel creare strutture sonore mature e acide, a tratti spigolose, a tratti sviscerali ed emozionali, quasi a completare il senso di impotenza interiore che ci accomuna.

Testi taglienti di forte connotazione tangibile e verista, che ti sbattono in faccia la realtà così com’è, senza mezzi termini e mezze misure.

Addentrarsi nella notte significa fare i conti con noi stessi, con quello che siamo e con quello che siamo stati, a ricercare i colori dove il nero prevale, tra le scale di grigi importanti e quella paura, quasi mistica, nel riscoprire traccia dopo traccia, che anche Noi siamo parte di un qualcosa di più grande, lontano, inesplorato, ma sempre acceso nei nostri cuori.