Ventruto – Positività Sociale (Latlantide/Edel)

Cantautore sopraffino che va oltre il concetto di musica d’autore mescolando stili diversi con grande esperienza e precisione e consegnando agli ascoltatori una prova dal piglio deciso che sottolinea l’importanza dei testi, l’importanza della parola che alle volte sembra dimenticata e invece segna spazi e convince fino a crescere in esplosioni sonore grazie anche alla collaborazione di gruppi come Gang, Modena City Ramblers e la presenza di Alma Manera, Alessandro De Gerardis e Marco Carena.

Una grande famiglia quindi che aiuta Ventruto a risalire e ad abbattere il pregiudizio concentrandosi su di una musica dalle parole mai scontate che lasciano un segno di speranza e fanno capire che il materiale, ciò che possiamo toccare non ha nulla a che fare con i sentimenti, quelli veri; il cantautore invece li valorizza, li racconta in storie di tutti i giorno consegnandoci una prova personale e carica di attese.

Dieci pezzi e due bonus tracks partendo con Un pregiudizio per finire con Una maschera, lasciando le ultime due tracce bonus a ridare un senso al già ascoltato in un rifacimento privo di collaborazioni, ma che sicuramente merita attenzione particolare per la grazia concessa.

Un disco che si proietta nel presente, che parla di questa società e che invita gli ascoltatori a non tirarsi mai indietro e a lottare fino alla fine dei giorni.

Methodica – The Silence of Wisdom (VREC)

Entrare negli anfratti della coscienza con un suono misterioso, ma allo stesso tempo capace di penetrare in profondità e colpire senza mezze misure tra altisonanti introduzioni e leggendarie melodie da colonna sonora dei nostri tempi in un susseguirsi di onde a rincorrersi, a dichiarare il proprio stato di appartenenza, ad insegnare ancora una volta all’ascoltatore meno esperto che la verità da seguire si aggira nelle complesse stratificazioni di una società malata e a ricordare che una nuova e diversa alternativa è possibile.

Con questo nuovo disco i Methodica, band prog rock di stampo metal, intensifica gli orizzonti e si fa portatrice di un suono ancora più tagliente, ancora più incisivo rispetto al passato per un gusto degno di nota che sfrutta appieno le proprie potenzialità lungo le nove tracce che compongono questo album, nove tracce che a loro volta contengono la suite sonora Caged suddivisa in quattro atti, quattro momenti di puro delirio sonoro tra i ricordi di Tool, A Perfect Circle fino a rincorrere i Dream Theater.

Proprio con questi ultimi, i nostri hanno potuto condividere il palco al Pistoia Blues Festival entrando di diritto tra le band prog più interessanti del panorama italiano e non solo in quanto i Methodica sono portatori di un suono alquanto internazionale che non sfigurerebbe di certo in un festival di grossa portata: europeo o mondiale che sia.

Il nuovo disco è un saliscendi emozionale di melodie granitiche a scomparsa, dove l’imprevedibilità è dietro l’angolo e dove il passato, la saggezza dell’uomo, fa i conti con la meschinità del presente, un albero in copertina spoglio e il grigio del cielo che minaccia temporale.

Una solida base per difendersi dalla tempesta in arrivo, un continuo mettersi in gioco trasformando le intenzioni in promesse, una forte capacità che si esprime soprattutto in chiave live costruendo e ricercando una via infinita alla perfezione.

Pasquale Demis Posadinu – S/t (Desvelos)

Cantautore atipico sardo che estrapola la tradizione e la proietta nei nostri anni, aggiungendo un’elettronica che concilia e riempie, un utilizzo cospicuo di sintetizzatori che si innestano immancabilmente in testi che parlano di Noi, che parlano delle nostre speranze e aspettative, che parlano dei giorni che prima o poi cambieranno.

Il colore del mare a farla da padrone, si perché i testi sono delicati, ma sanno trasformarsi in parole impetuose capaci di cambiare in profondità gli abissi delle nostre coscienze e farci comprendere che tutto poi non è come sembra, è un cantautore che ci allena a guardare oltre, in cerca di speranza, in cerca di nuove attracchi nei porti dei nostri sogni, senza però dimenticare di porci davanti la realtà, quella dura realtà che ci fa tenere in vita.

L’approccio diretto è coadiuvato dalla produzione artistica di Giovanni Ferrario opportunatamente dispensatore di idee e capacità conoscitive fuori dal comune che rendono l’ascolto ancora più intrigante e capace di suscitare stati emozionali vivi e sinceri.

Dieci pezzi quindi che mescolano la realtà alla ribellione, notevoli brani quali musica TV passando per Michela o Più vecchi di Guccini a disegnare una dimensione in cui le nuove leve musicali crescono tra una bellezza omologata, senza più apporto originale, perdendo quella linfa vitale di protesta che caratterizzava i grandi degli anni passati.

La bellezza quindi che si perde e con la luce dobbiamo ritrovarla, un disco che affonda le proprie unghie dentro al substrato culturale di ognuno di Noi e cerca con inossidabile tenacia di trovarci qualcosa di buono e autentico.