Circolo dell’ozio Cabalistico – Ronda Notturna/Giuditta (Autoproduzione)

Passi nella nebbia e inquietudine, sogni rivelati e passaggi nell’aldilà che rinchiudono la grazia di rumori soffocanti che si fanno portatori di una voce narrante e fertile, capace di penetrare e lasciare dimora e conforto, raccontando la natura, le forze sovraumane che non sono in grado di trovare una direzione, ma centrano il fondo, si intersecano e fanno si che il mondo continui ad una crescita esponenziale, dove la natura madre e matrigna si lascia a se gli occhi e le gocce di un presente ormai lontano.

Come in un film di Lynch, discostante presenza onirica, i suoni si fanno elettronici e rarefatti, quasi a volersi raccontare, quasi a chiedere il senso di una vita in decomposizione, una musica fluttuante negli abissi, pronta ad esplodere in narrazioni palpabili e presenti, un disco arcano concepito in 2 notti e 2 giorni proprio per non interrompere il flusso, quella continua e presente unione tra forze oscure e musica d’altri tempi.

Un incrocio tra Offlaga e Massimo Volume, narrazioni e canzoni che incontrano i vicentini Nova sui prati notturni e si immedesimano in sonorità post CSI.

Si perché se penso ad una vera e propria reunion dei CSI, ascoltando i COC, posso solo pensare che i possibili veri eredi sono loro e non quella brutta copia del passato portata nei festival da Baraldi, Canali e soci, qui la musica prende il sopravvento in un’evoluzione continua, l’elettronica che segna il futuro per un mondo che non basta mai e quella piccola poesia di luci spezzate, ombre che avanzano e tiepida inquietudine che si trasforma in calore famigliare.