Turi Mangano Orchestra – Naturale Ep (Autoproduzione)

Rarefazione in continua attrazione crepuscolare con il gioco d’ombre che si crea quando cala il sipario sulla scena dimessa e compiuta su quel poco di umanità che ci resta, in grado di mantenere un’atmosfera velate di introspezione e capacità degne di un songwriting maturo, analizzato e inglobato in territori sempre più portatori di nuove speranze per la musica d’autore.

Si gioca con le parole, si gioca occupando il tempo, osservando le nuvole in cielo, il grande zoo della vita che prende le sembianze di animali estinti a loro volta in via di estinzione, i Turi Mangano Orchestra sono poesia viscerale che cammina, è il racconto di un momento lasciato convivere con il vento del cambiamento, che parla di noi in L’assenza, nei sogni di chi ormai non c’è più e poi l’omaggio a Lou Reed, un cut-up di venticinque canzoni in un effetto terra-luna da rimanere incantati.

Si passa poi al cambiamento di Il Geco e ancora al movimento di Carovane, il tema della strada e della natura che qui si affaccia con tutta la propria preponderanza, sottolineandolo ancora in Pesci e lasciando il finale alla malinconia di Irene, l’adolescenza che vola via a ricreare quel cerchio di nuvole che si scorge nella title track iniziale.

Un disco ricco di capacità espressiva, corollata dal bisogno di innalzare ad arte un concetto, una frase, uno stupore, proprio quello che leggiamo negli occhi di chi guarda, ancora una volta, una giornata di sole; come bambini in riva al mare in attesa della prossima onda.