Loro – S/t (red sound records, dio )) drone, in the bottle records, icore produzioni, cave canem)

Canzoni dirette che non lasciano scampo, non lasciano respirare e infrangono il muro del suono con capacità espressiva degna di nota, una carica di energia vitale pronta a sovrapporsi e amalgamarsi in un incedere che colpisce in modo esemplare quasi fosse una necessità, un costrutto di vita da lasciarsi alle spalle, abbandonarsi a distorsioni sonore che incanalano spazi vitali, una colonna sonora cinematografica da film horror di prim’ordine in cui gli incubi prendono vita e parallelamente alla nostra mente ricreano divagazioni contaminate da sintetizzatori dai suoni più diaboli, tra math-noise e rock sperimentale

Trio proveniente dalla provincia di Padova composto da Mattia Bonafini già presente nei Bruce Fisting tra gli altri, Alessandro Bonini nei Ten story Apartmen e Bright Lights Apart e Riccardo Zulato che ricordiamo non solo per il duo Menrovescio, ma anche per l’architettura composita nella creazione grafica e non di qualsivoglia oggetto utilizzato in ambito culturale.

Sua quindi la grafica e progettazione di un packaging alquanto inusuale, che scava nella materia e rende necessaria la presenza di un artefatto meccanico come il cacciavite per riuscire ad estrarre il disco e poterlo ascoltare.

Un affermare quindi ancora una volta che questa musica non è una musica da downloading, ma si fa carne viva e pulsante, si fa toccare, si fa comprendere solo ai meno, ma forse questo è proprio l’intento del gruppo: ritornare alle origini, alla fisicità dei corpi che si amalgamano, al fondersi e confondersi in attimi di luce costante, integra e percepibile, il confronto con la realtà, che come un pugno allo stomaco lascia senza fiato.

Il Confine – Ctrl+Alt+Canc (AlkaRecordLabel)

Rock che mira alla conoscenza della natura umana, che si apre alla solidità melodica per dare nuova linfa ad un genere che sembrava decaduto, un album che si racconta e racconta le voci interiori, guardando in faccia la realtà con sguardo nuovo, carico di significato e immortalato dalla fine che si attacca alla nostra vita senza mollare la presa.

Il confine ci porta all’interno di un mondo, il nostro, che intraprende una strada sempre più in salita e sempre più sbagliata, abbandonando energia pura, sacrificando tutto ciò che abbiamo per un qualcosa a cui non siamo in grado di dare un nome, per un qualcosa che ci vede sempre più distanti e frenetici in una vita che non riusciamo a fare nostra, una vita che non riusciamo a riconquistare.

Sette tracce che sono immagini di un mondo in cambiamento, suonate con maestria e ammiccando ad un qualcosa di già sentito tra cavalcate di hard rock e un misto di pop consumato e levigato dal vento.

Siamo senza scelta, non possiamo fare altro che subire?No il punto d’incontro tra questo infausto pensiero si esprime in modo esemplare nei concetti che successivamente si aprono nel disco: noi uomini inermi dobbiamo combattere per essere diversi, affrontare la realtà Nello spazio e nel tempo per affondare le nostre radici in Paradisi complicati, lasciando Scie luminose e rimarcando la capacità e l’intenzione di compiere Sogni lucidi e concreti.

Un album di speranza e sogni da realizzare, un disco che si concentra sull’intenzionalità dell’essere diversi, tra reale decadenza e velata ironia, un album che conquista già dal primo ascolto, tra notti insonni e incubi da uccidere.

 

Furioous Goat – Other suns (Resisto)

Furious Goat è un progetto di musica cosmica che sperimenta anfratti sonori in grado di colpire in profondità e in grado soprattutto di altalenare con grande capacità poetica momenti di espressione interna con attimi di luce accecante uscita da altri soli che ci contagiano e rendono la nostra vita carica di speranze e di buoni propositi per il futuro.

Quello che però Mattia Cingano, onamanband del progetto, vuole farci capire nel suo disco è l’importanza del viaggio in qualsivoglia forma e dimensione, un viaggio che deve essere partenza versò ciò che è nuovo con l’intento di scoprire e soprattutto riscoprirsi, la forte capacità intrinseca dell’uomo di cambiare e adattarsi ad ogni mutamento.

Mattia utilizza un Chaoman Stick collegato a dei synth con basi di batteria elettronica, si odono voci e rumori in sottofondo, quasi a ricreare un ambient di forte impatto sonoro che si rende portatore di suoni che tentano di creare un equilibrio cosmico tra le capacità di ridare nuova speranza e la voglia ininterrotta dell’uomo di andare oltre il conosciuto.

Questo disco è un viaggio tra diversi nuovi mondi, un Cristoforo Colombo dei giorni nostri, che mescola Brian Eno ad una proposta molto più heavy, quasi da razzo cosmico in cerca di nuova vita.

Un viaggio fatto di undici pezzi partendo con il conto alla rovescia di Ground Control e arrivando diritti a Zen Garden, un viaggio verso la scoperta di un mondo senza limiti.