Les trois tetons – Songs about Lou (Autoproduzione)

Un viaggio in verticale suddiviso in due atti, un cammino di maturità che si compie nella speranza del cambiamento, nel domani che vertiginosamente si innesta in ognuno di noi per dimostrare che ancora il rock’n roll è vivo e possiede un’anima, incarnata nella complessità della band ligure Les trois tetons e del loro quarto album in studio Songs about Lou.

Dentro a questo concept album si divincolano in maniera molto interessante lo Springsteen dei primi tempi, affiancato alla malinconica nostalgia di Tom Waits e alle sferzate elettriche di Rolling Stones tanto per citarne alcuni.

Quel rock prettamente americano che in qualche modo raggiunge attimi di complicità esistenziale nelle melodie del violino suonate per l’occasione da Fabio Biale e dalle sfumature di R.E.M d’annata ad aprire nuove strade nel vecchio alternative targato ’90.

Un disco che suona omogeneo nella sua interezza parlando dell’immaginario Lou e delle sue avventure, in un continuo crescendo emozionale che si concretizza nella seconda parte del disco.

Un album ben congegnato e strutturato, canzone dopo canzone, verso un’entroterra fatto di passioni e confronti quasi fosse uno specchio del passato affacciato sul presente, dove i nostri si fanno portabandiera.

coreAcore – Lottoventisette (Lottoventisette)

coreAcore racchiude quella bellezza di un cantautorato puro, semplice e arrangiato con splendida calma e capacità espressiva che si trasforma grazie all’intervento perentorio di una voce unica: quella di Claudia Delli Ficorelli.

Una grande famiglia di amici, attori, musicisti che fa perno attorno al defunto  Califano e a Francesco di Giacomo , scomparso tragicamente, senza dimenticare Vinicio Marchioni e Michele Cocozza rispettivamente protagonista e realizzatore  del video L’amore è ‘n’ incidente.

Lottoventisette è un disco di una malinconia espressiva che si denuda passo dopo passo in un continuo crescendo di sapori, entusiasmi e vita vissuta, pronta a contendere quel sapore incompreso tante volte di una Roma lucente, ma allo stesso tempo segreta, divincolata dalla nomea di capitale per riscoprire le proprie radici in un contorno  dialettale privo di confini.

Passo dopo passo si esplorano le dieci canzoni: cinque originali e cinque rivisitate, che aprono strade a nuove interpretazioni sonore toccando vertici di una musica d’autore sopraffina e delicata che riesce a sfiorare il cielo e a far vibrare l’aria di positività sostenuta da parole che con grande difficoltà si possono scordare, su tutte : I pini di Roma e Angeli agli angoli.

Un album di pensieri su carta che riscopre le proprie origini dimenticando il presente per gettarsi ad occhi chiusi in un passato fatto di piccole cose  e grandi soddisfazioni.