Leo Folgori – Vieni Via (Betaproduzioni)

Album d’esordio per Leo Folgori, che riesce a mescolare in modo magistrale e con una certa raffinatezza sonorità legate a territori deserti, indiscutibilmente eterni e privi di
confine.
Un tuffo nella concretezza dove le parole sono usate quasi fossero un distillato
di acquavite da custodire per i momenti mgliori, quel connubio perfetto che interseca
il Morricone d’annata con il cantautorato di Bubola e Dino Fumaretto: a ricreare una stanza  nascosta dove un pianoforte e la chitarra sono portanti per una serata che non vuole finire, il tutto accompagnato da una leggera batteria che si fa strada tra assoli di violini e fisarmoniche in dissolvenza.
Un cantautorato in vibrante solitudine che ci accompagna lungo le 12 tracce, una canzone
di protesta che si avvale di un racconto esaustivo di storie che sempre non hanno
un lieto fine, ma si caratterizzano per essere costanti ricerche di un mondo diverso
dove stare, dove vivere.
Il ballo del serpente sintetizza le atmosfere lasciando il rilassamento post singolo
nelle tracce seguenti fino a raggiungere sprazzi di nuova animosità in Oltre la strada
e toccando apici di cura stilistica in canzoni come Vita.
Un disco pieno di racconti da narrare dove l’approccio diretto al folk si mescola molto
bene alle radici di un vissuto in cerca sempre di una propria strada da seguire.
Un grande inizio, per questo solitario cantautore, che raccoglie i cocci e li reinventa
dando un senso alla composizione, un nuovo oggetto che si trasforma in emblema.