JoyCut – PiecesOfUsWereLeftOnThe Ground_ (Pillow Case Records, Irma Records)

Per noi di IndiePerCui un album indispensabile.

Abituati come siamoAdobe Photoshop PDF a parole senza sostanza, magari troppo gridate per contornare note sparse nel mondo che non ci appartiene, ci lasciamo trasportare da esotiche cavalcate di puro lirismo elettrico senza mezze misure.

Con questo album i Joy Cut si amano o si odiano.

Un salto in avanti di decine d’anni per suoni ricercati e manipolati fino a convogliare in momenti di catarsi post-tramonto che incediano in defrag le ultime ambizioni di un essere umano stanco delle parole arrotolate come sigarette bruciate e gettate per terra.

I colori si mescolano al nero, le tinte di rosa indicano segnali dal futuro e solo un completo ascolto ti riporta al clamore del viaggio nascosto tra distese di stelle.

Un album incomparabile e inclassificabile, se poi il classificare rende meglio l’idea, ascoltare i nuovi Joy Cut è come cucirti addosso un completo di seta pianistica mescolata al post più geniale e creativo.

3 gli atti, un enorme rappresentazione teatrale, incrociatori di Editors e Mars Volta, una voce che si fa strada fino all’ultimo respiro in Funeral: colonna sonora per un maestoso film dal sapore dolceamaro.

Un itinerario segnato questo PiecesOfUsWereLeftOnThe Ground_, dove intrecci narrativi si sciolgono in visioni oniriche di viaggi ultratterreni e dove la parola suono acquista sempre più valore.