GTO – Little Italy (Music Force)

Prendi un aereo e vola sopra le palme di un deserto d’acqua dolce.

Prendi un gruppo che gto-club-musica-little-italynella realtà regionale e non solo, ha fatto storia con un genere tante volte valutato solo sul campo dell’intrattenimento da balera estiva, che riparte invece da testi impegnati e sonorità altrettanto ricercate con suoni che strizzano l’occhio all’elettronica ambient e che in certi passaggi ricorda un’ottima commistione tra De Andrè e Bandabardò, tra De Gregori e Cisco.

Questi sono i GTO, band storica umbra all’attivo dal lontano 1993, che ha fatto del folk rock un’esigenza di vita.

“Little Italy” è un album quasi ironico, anche se c’è poco da ridere, sulla nostra Italia delle parole al vento e dei sorrisi troppo facili; un’Italia legata ai favoritismi e alla furbizia:  esempio neoclassico di democrazia decadente e di facciata.

In copertina il gallo canta, qualcosa muore: il nostro Paese.

A posticipare il canto ecco la prima canzone “Barabba”, tra le più riuscite del disco, contornate da atmosfere sognanti e di libertà.

Altro pezzo degno di nota  lo troviamo nella title track “Little Italy” e nella successiva “La via del mare” tra visioni di spiagge infinite e amori lontani.

“Granelli di sabbia” si apre al rock flangerato, mentre la chiusura in “Festa popolare” è biografia di un momento.

Un album di 11 pezzi suonati a meraviglia dove l’esperienza segna una traccia netta rispetto ad altre simili proposte sul territorio nazionale.

I “GTO” sono riusciti nell’impresa di creare un disco che faccia ballare e allo stesso tempo pensare: credete non è cosa da poco.