Fabio Biale – La sostenibile essenza della leggera (Prestige Recording)

Il polistrumentista Fabio Biale concentra un’espressività fuori dal coro con questo disco in cui note elettrizzanti denudano un animo attentobiale alla prosa e all’assonanza di pensieri.

Già premio Tenco 2012 con gli “Zibba & Almalibre” da filosofo solitario, il savonese, incrocia carovane di nomadi con il cantautorato più intimista e riflessivo capace di aprire voragini di bellezza ad ogni ascolto.

“La sostenibile essenza della leggera” è un disco di musica quasi etno – europea in cui chitarre acustiche si mescolano a blues di violini impreziosendo il tutto da fiati scoppiettanti e da “requiem” solenni.

Le 10 tracce risultano essere molto orecchiabili non scadendo mai nella banalità.

Perle le possiamo ascoltare in pezzi come “Gesti” ricordando “Marta sui Tubi” e “Med in Itali”.

“Canzone d’amore per un nonno addormentato” è visione nuda di corpo allo specchio e solitudine che impreziosisce le giornate di leggero sole.

Altro pezzo degno di nota è “Psycho Killer”, una vorticosa salita verso il più classic rock d’annata.

Menzione speciale per la canzone “A zonzo” che scanzonatamente ricorda l’azzurro del Celentano più famoso.

Un disco ben suonato e curato dove il cantautore, privo di una band vera e propria si cimenta nel percorso ostico del debutto in solitaria dando forma a un qualcosa di concretamente importante. Promosso.