Wops – Il giorno onirico (Autoproduzione)

Copertina di Wops Il giorno onirico

Voci filtrate che si legano indissolubilmente ad un cantautorato di forma e sostanza che si intensifica nell’attimo, nell’attesa quasi mistica e accecante colta da un bagliore sopraffino nel raccontare il viaggio come punto necessario per una maturazione d’intenti che si avvicina all’incomprensibile desiderio, prima di tutto nostro, di far proprie le caratteristiche che contraddistinguono l’animo umano in un bisogno essenziale, spontaneo, di dare vita ad un disco, dopo dieci anni di attività, capace di creare un ponte tra le varie forme interpretative della canzone per come la conosciamo, in un’estasi smisurata che convoglia nel creare ad arte il sogno attraverso la veridicità di canzoni pop rock in grado di contemplare e di cercare una soluzione ai nostri problemi, ai nostri bisogni seguendo continuamente quel desiderio incessante di fotografare il mattino, il risveglio, come fosse istantanea da fermare nel tempo, da assaporare, da reinventare ogni giorno e perché no da vivere fino in fondo.