We are waves – Promixes (MeatBeat Records)

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Non è un disco remix, questo è un disco risuonato da capo, dove la coda diviene spaventoso e ipnotico inizio e dove le canzoni si fanno lasciapassare verso mondi che intercedono e non classificano, mondi che tendono a recuperare il tempo perduto, anche se qui il tempo riprende forma e sostanza e si caratterizza per lasciare spazio a versioni che marcano la loro importanza nella forma canzone precedentemente accolta, qui ancora scoperta e non più fragile, ma martellante sonorità cupa, martellante compressione di sogni inesauribili per un EP che abbandona i ricordi e abbonda, affondando le promesse in tetri antri fatti di pioggia e solitudine esistenziale, abbandono e declino; ricercata forma di poesia applicata all’era moderna.

Chi preferisce il primo chi questa rovesciata mescolanza di suoni quasi live, sta di fatto che il carattere della band è ben marcato e se si permettono il lusso di accedere a questa forma di promozione, il materiale proposto è materiale scottante, portante nuova luce.