Uncle bard & The dirty bastards – Handmade! (Autoproduzione)

Sogni abbandonati sulle scogliere dove il mare continua ad infrangersi per poi ritornare ancora più inesorabile alla ricerca di un suono che si fa verdeggiante e carico di un folk che si fa musica estemporanea e nel contempo raccolta a racchiudere segreti di terre lontane, abbandonate, dal rigoroso silenzio fino alla costruzione mentale e musicale di suoni che solcano i mari e si riappropriano con frastornato stupore di tutto ciò che è andato perduto, di tutto ciò che è in procinto di sopravvivere oltre i segnali di un folk che sembra essere stereotipo, ma nel contempo si carica di una doverosa essenza per personalizzare una proposta che vede in primis un gruppo di amici che nella semplicità del momento raccontano storie attorno al fuoco, lo fanno con fare deciso e ispirato in questo disco, un disco completamente handmade fino all’autoproduzione, un album in cui gli ostacoli sembrano solo essere lontano ricordo e dove i sogni possibili e ispirati si contendono su di un palco polveroso capace di intrappolare il colore dell’Irlanda.