Trauma forward – Scars (Autoproduzione)

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Colonne sonore orrorifiche che si stagliano a bucare il telo di proiezione e incasellano componenti mistiche e subalterne in grado di costruire architetture cosmiche che si affacciano alla sperimentazione degli anni ’70 infischiandosene totalmente di un possibile seguito, ma intessendo, con cura maniacale, un progetto connotato da forte intenzioni e sicure soddisfazioni inglobate in sintetizzatori futuristici che prendono parte al gioco di ombre e luci che i nostri hanno saputo dipingere mettendo in campo una forte dose di capacità stilistica non vincolante e afferrando idee di avanzamento cronologico che collimano al suolo e intercettano i malumori di una società qui proiettata sotto forma di suoni e grandezze, ampiezze d’onda e nuove forme di reinterpretazione a destinare un bisogno nella conformazione atipica di questa suono capace di conquistare e interpretare un malessere generalizzato che espande le proprie ambizioni oltre i confini dell’abisso e da come risultato un punto di vista originale e vissuto nel concetto stesso di opera.