The Doormen – Abstract [Ra] (Audioglobe)

Dove li avevamo lasciati i ravennati The Doormen, tra gli anfratti forse di qualche scoglio baciato dall’acqua o tra lo spazio cosmico in compagnia di divagazioni sonore?

Questo ritorno sancisce definitivamente una band dal forte carattere e da una forte connotazione post wave che si interessa di riaprire i confini e amalgamare in modo del tutto personale attimi di furore intrecciati a quel piglio pop che mai manca, ma che si rende necessario per compiere il prodigio ancora una volta.

Un paio di anni fa li avevo apprezzati nel loro primo disco, anche perché questo gruppo di ragazzi era in grado di riportare con facile naturalezza un genere che se non caratterizzato da personalizzazione rischiava di diventare puro e mero scopiazzamento a priori di un qualcosa che ha cambiato le sorti della musica per come la conosciamo ora.

I nostri quindi, grazie anche a una grande capacità nei live, riescono a creare distorsioni sonore che si intrecciano a inventare sovrastrutture di immacolata bellezza che raccontano di viaggi dentro al nostro essere, unico punto di partenza da cui attingere forza che va oltre il confine, che va oltre l’intelletto e spazia tra i campi fioriti dell’anima, dove ognuno, solo li può essere se stesso.

Atmosfere dark e molti riverberi in una voce discostante che ammicca al passato, ma come eco prepotente rimbalza dentro noi come fosse un argine da ristabilire, compiere e vivere.

Prova quindi superata, dopo le nuvole nere, dopo quel passato oscuro che si estende sino ai giorni nostri in cerca di visioni personali, attraverso le ossa, dentro le orbite, abbandonando la tecnologia e uccidendo il bambino dentro di Noi, per rinascere ancora una volta più reali, quasi fosse un sogno lungo una vita.