Teo Manzo – Le Piromani (Libellula/Audioglobe)

Disco stralunato o veritiero quello di Teo Manzo, milanese, che nel suo album d’esordio affronta un concept alquanto connesso con la vita reale rappresentando in musica una Legge di Murphy dichiarata e capace di entrarti in profondità sancendo e dando senso tangibile al motto che tutto ciò che può accadere accadrà.

Noi viviamo in un secolo racchiuso da legami e fissazioni, dove l’imporre certi paradigmi che non amiamo e che non voliamo ci portano a compiere azioni e a vivere come formiche in preda ad un delirio esistenziale che non esiste, un delirio di massa e anche di messa che ci costringe ad essere uguali e omologati al pensiero dominante, dimenticando la nostra capacità cognitiva di far fronte a esigenze, seppur nella loro difficoltà, del tutto normali.

Un disco cantautorale che si domanda se la convinzione che la luna stia per cadere può essere reale o frutto di un qualcosa di imposto a cui il popolo è chiamato a obbedire, una storia d’amore che si consuma senza respirare, quasi in mancanza di ossigeno e solo gli occhi, quegli occhi possono ricordare di che cosa siamo fatti, anche se un’allucinazione, un bruciare davanti ad un corpo privo di vita, non è sempre garanzia che ciò che stiamo vivendo sia reale o immaginato, un vivere quindi di un’illusione vitale per un amore che non esiste più.

Disco conturbante e visionario, prova eccelsa come prima prova, ricca di contenuti e sostanza in cerca di nuove galassie da poter esplorare.