Tales of Unexpected – Sciame di Vanesse (Autoproduzione)

Inclassificabili se non per la capacità di creare una musica priva di confini e priva di qualsivoglia forma di incasellamento, quasi un quadro post moderno che innesta al proprio interno sfumature variabili che ambiscono a manipolare i suoni e a renderli partecipi di un fine più grande, di un partecipare alla trasformazione dell’animale solitario, le vanesse che incantano per colori, ma allo stesso tempo sono anche il sunto di un arcobaleno naturale, mai ingabbiato, ma animale libero di volare.

Il giorno come spunto di riflessione e punto da cui partire, dieci canzoni divise in cinque capitoli, partendo dal mattino fino a conglobare la notte in testi di pensieri delicati e vissuti, nostalgica appartenenza ad un mondo in divenire che si fa fine e principio del tutto in un cerchio concentrico sfumato meravigliosamente.

Canzoni rock che sfiorano il post passando per il grunge, il pop, condite da buon gusto per un concept ragionato, una musica inaspettata e prolifica, una sostanziale ricerca estetica ricca di citazionismo non solo sonoro, ma anche letterario, un gruppo che non si ferma alle apparenze, ma ricerca la propria identità, anche un poco nelle identità degli altri, un vedere con altri occhi quello che in parte ci rende ciechi.