The Yellow traffic light – Worlds Within Walls (WWNBB Collective)

L'immagine può contenere: notte, cielo e spazio all'aperto

Shoegaze espresso in emozioni pulsanti attraverso un circolo tumultuoso che scuote dal di dentro e rinfranca percependo gli istanti, gli attimi simultanei di una musica proveniente dal passato, circondata dagli anni ’80 e approdata inesorabile al nuovo millennio in una ricerca che si fa costanza divampata e immortalata per l’occasione attraverso una gran bella rappresentazione di undici pezzi stellari che toccano l’indicibile e che di base approdano su lidi trasversali. Le capacità di fondo dei The yellow traffic light si sentono eccome, c’è in questo sfogo musicale un desiderio maturo di creazione e di sodalizio, di psichedelia interculturale che affronta la realtà attraverso uno studio approfondito e ricco di citazioni, mai affranto al suolo, ma piuttosto convincente fin dalla traccia d’apertura Constance per passare alle riuscite Eveything you’ll need, Care, Flower of Yugao, Silver Filum o la finale Merovingii attraverso un viaggio che sembra non concedere spazi all’abbandonato. Di costruzioni parliamo, di architetture sonore di rara bellezza che accostano le luci del traffico notturno ad un profumo maestoso, tra i The Jesus and Mary Chain e i My Bloody Valentine passando per Lush fino ai A place to bury strangers i nostri intascano una prova che come specchio interiore analizza i campionamenti umorali di un credo rarefatto e in dissolvenza.