Attribution – Why Not (Autoproduzione)

Trio immediato, sfrontato e lisergico quanto basta per riportare alla ribalta un genere che trova poco spazio, affondando le radici niente meno che nella psichedelia anni’70 e integrando il tutto da sferzate di blues, un po’ di prog rock e la ricerca inevitabile verso il rock d’oltreoceano che ribalta le consuetudini e ridona vigore e speranza ad un sapere che si tramanda per decenni.

Gli Attribution vengono da Bergamo e costruiscono attorno a loro un mondo fatto di acidità ridondante, di chitarre alla Jack White soprattutto in Woman che affrontano il blues per rigettarlo a noi ascoltatori in modo diretto e quasi evocativo, un disco che ci accompagna nella scoperta di nuovi orizzonti pronti ad esplodere.

Sono dieci pezzi in tutto, dieci pezzi accompagnati da una voce che rende l’idea dei bassi fondi da dove il tutto parte e che poi inesorabilmente si ritrova a fare i conti con la capacità da grande palcoscenico, cornice perfetta per l’ascolto e per l’apertura di gruppi che hanno fatto la storia come Billy Cobham, Kee Marcello e i più giovani Bud Spencer Blues Explosion.

Proprio di esplosioni parliamo quindi, esplosioni che si intersecano e si fanno portatrici di un suono divincolato e sopraffino, perfetto e pronto a generare alchimia leggendaria, quella che resta, con piglio provocatorio, con fare disinvolto, con quella capacità di essere unici, mantenendo una forte componente di originalità e attesa, improvvisazione jazz e mondi da scoprire, caratteristiche tipiche di chi la musica la vive dentro di sé senza chiedersi nulla.