White Mosquito – Superego (Orzorock)

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Ingabbiati in una morsa da cui è difficile uscire i White Mosquito si scavano un posto d’onore tra le produzioni di protesta generate da questa società, un miscuglio omogeneo di potenza espressiva e lacerante carezza che abbandona le strade del folk non sense che va di moda per intensificare un rapporto di forza con la carne e con le nostre viscere raccontando di alienazioni e incapacità culturali, ricercando un quieto vivere e un bisogno di appigli nuovi e sinceri, capaci di scardinare l’ordine precostituito e criticità svelata. Il loro disco è un incrocio stellare tra gli ultimi Afterhours e band underground come Virgo o Elettrofandango, un album che riscopre finalmente la voracità espressiva delle parole e presta attenzione alla sperimentazione e ai salti musicali che permettono a questo rock che entra ed esce come mare in tempesta di farci viaggiare a latitudini estreme senza dimenticare da dove tutto è partito, senza dimenticare i grandi maestri di sempre come i Led Zeppelin per un suono d’insieme davvero notevole ed impattante che segna un punto a favore e di svolta per i White Mosquito.