Andrea Chimenti – Il deserto la notte il mare (VREC)

Esterno notte. Le parole contano ancora. Impresse nella mente del tempo disturbano come la prima volta. Riescono ad entrare fagocitanti nella carne per riesumare postumi di ciò che è stato in un sodalizio con la musica d’autore italiana che lascia il segno aprendo la strada a passaggi degni di menzione ora più che mai. Ritorna Andrea Chimenti. Ritorna con un disco che si può definire classico nell’indipendenza mantenuta. Un album dove gli strumenti si intersecano all’unisono per dare vita ad una musica, a tratti, fuori dal coro. Un suono contaminato per l’occasione da David Jackson dei Van der graaf generator che risplende in tre tracce portanti e poi ancora Ginevra di Marco, Francesco Magnelli, tra gli altri, a recuperare, nel buio della sera, quelle parole che ci servono ancora per restare vivi. Il deserto la notte il mare vive di una propria e unica poeticità. Canzoni come Beatissimo, Milioni, Allodola nera, Garcia, Oltremare sono l’esemplificazione preziosa di un mistero mai celato. Un disco che vive di una bellezza fuori dal tempo pronta a stupire ascolto su ascolto.


Talèa – Tales (VREC)

TALEA -TALES -MCD - €.10,00 Audioglobe Distribuzione Discografica  Indipendente dal 1993

Si respira aria d’oltreoceano nell’esordio di Talèa, un’aria a tratti scanzonata che ricorda i racconti di Joan Baez e di Bob Dylan in un affacciarsi deciso e maturo al mondo della musica con un piccolo EP che suona fresco e gentile, ma nel contempo atmosferico quanto basta per dare alla luce cinque pezzi che sfiorano ambienti delicati inglobando un’energia capace di parlare inevitabilmente alle terre nordiche, alla Scozia e all’Irlanda, tanto care alla stessa cantautrice per una musica che non si stanca di cercare nuove forme di comunicazione. Song in the dark, Riding Home, Nathan sono tre delle massime forme di interpretazione di un album fuori dal tempo che ammalia e brilla nella sua più alta espressione di semplicità.


Maela – Ti insegno l’amore (VREC)

Sofferte e sulfuree visioni abbracciano un album dalle tinte noir che dona senso e profondità alla canzone d’autore italiana. Maela Chiappini, nel suo primo disco di esordio, interamente scritto da Lorenzo Del Pero, affascina la sostanza dei sogni inebriando i cieli notturni con una voce piena e carica di significati. Le canzoni sembrano uscire da un diario di vita. Un diario dove il ricordo vivo, toccante e nel contempo leggero si sposa con quel bisogno esistenziale di far parte di un tutto che ridona speranze accendendo nuove idee. Ti insegno l’amore è un disco dove il romanticismo melenso è lasciato in disparte. Un album dove perle come Una voce di sirena, Lettera a un padre, Per sentirmi meno sola, Non curarti di me, Tu dimmi che mi amerai sono colonne portanti e inalterabili di un costrutto più ampio e personale. Maela stupisce. Lo fa con un bagaglio musicale invidiabile e con un senso dell’interpretazione davvero unico e personale.


Popforzombie – Cose piccole (VREC)

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Pop d’autore che eleva il cantautorato all’interno di costrutti che impreziosiscono la quotidianità attraverso un uso poetico della parola a rilasciare frasi di ricerca grazie ad una musica a tratti sognante, a tratti maledettamente reale. Tornano i Popforzombie, band piemontese in grado di creare una commistione sempre viva e accesa di diversi generi in continuo equilibrio con i grandi del passato e una ricerca del tutto spontanea di una propria strada da seguire. Importanti collaborazioni riempiono spazi e non lasciano di certo indifferenti. Andrea Chimenti, Tommaso Cerasuolo, Flavio Ferri, Davide Tosches sono solo alcuni dei nomi di spicco che cercano di dare sostanza ad un disco già carico di significati. Canzone inutile, La mia anima e il tuo corpo, Canzone sciocca, 400 PPM sono punti essenziali di un cammino in cui l’esercizio di stile non è fine a se stesso, ma piuttosto incarna un desiderio di partecipazione e presenza davvero importanti di questi tempi. Prodotto da Max Casacci e da Nick Foglia Cose piccole è un lavoro dove emozione, sostanza e un pizzico di follia sono qualità intrinseche e indivisibili capaci di ampliare gli orizzonti dei nostri giorni.


Ninfea / Ri-evoluzione (VREC)

Ninfea, il nuovo album della band pugliese è Ri-Evoluzione

Sudore a riempire stanze di pura adrenalina in rock capace di intessere momenti da ricordare grazie ad una musica mai assuefatta alla noia, ma piuttosto incline alla ricerca di un qualcosa che faccia stare bene. Il disco dei Ninfea suona a bomba nello stereo. Intensifica visioni di attimi da inglobare e cambiare definitivamente. Intensifica momenti pronti ad esplodere come vulcano ricco di lava, oro colato per un viaggio al centro dei nostri sentimenti che prende posizioni sicure e inamovibili riuscendo a comunicare un’idea di libertà futura. Ri-evoluzione è un segno dei nostri tempi e le canzoni proposte da Rocket revolution fino a Virus blues passando per Generazione X, Rumore e deserto, Ominide, Leda sono l’emblema di un album che trova nei punti di rottura un’esigenza anticonformista nel dare valore a tutte le cose che ci circondano. Un disco composito dove il rumore prende forma, dove le immagini sonore diventano lo specchio della nostra vita.


Lemuri il visionario – Viaggio al centro di un cuore blu (VREC)

Personaggio su carta, note e vita in grado di attraversare le strade di questa realtà per affrontare un viaggio immaginario all’interno dei sentimenti umani, uniche emozioni che saranno in grado di salvarci da qui al futuro. Lemuri il visionario, all’anagrafe Vittorio Centrone, ci regala un concept album che ha come target primario il narrare il vuoto, l’incomunicabilità di questi strani tempi. Un disco che incrocia il cantautorato classico in un sodalizio di poesia – canzone che apre a mondi nuovi e riesce, con l’occasione, a donare linfa vitale e radici profonde ad un suono che colpisce per cura e arrangiamenti sempre ben ponderati. Viaggio al centro di un cuore blu vira impressioni su carta grazie anche ad un alter ego fumettistico creato per l’occasione da Giulio De Vita per un’unione di forma e sostanza strutturata e di certo unica. Tredici pezzi per il nostro, da Dolci promesse fino a Ha tutte le carte in regola, per una visione d’insieme concentrica capace di trovare nel senso del viaggio interiore la via per il cambiamento.


Roommates – Live rena Festival (VREC)

Disco celebrativo live a raccontare attraverso una potenza sonora unica, un’indimenticabile serata in musica che ha lasciato un segno tangibile prima dell’avvento del Covid e delle relative chiusure che ha subito il mondo musicale e culturale tutto. Disco celebrativo per i Roommates che per l’occasione ci regalano una prova contenuta in un dischetto a tiratura limitata e numerata a mano che raccoglie il meglio dei loro due dischi, una cover di Call me the breeze di JJ Cale e War pigs dei Black Sabbath. Un album che sente l’urgenza, il bisogno di essere ascoltato. Le architetture che prendono forma sono elementi essenziali ad imbastire un palcoscenico fatto di fermezza e sostanza. Fermezza e sostanza che trovano linfa vitale nell’hard rock e nel grunge degli anni novanta ad intessere elementi comuni con qualcosa di originale e sicuramente ben suonato. Ciò che ne esce è una prova che resta un ricordo tangibile. Un pezzo di storia intima, ma condivisa, di un momento magico che forse non tornerà più.


Olden – Cuore Nero (VREC)

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Disco nero suadente ad imbrigliare anfratti di luce simultanea in grado di attraversare questi giorni apatici con una poesia intimista e solitaria che si scontra con le vicissitudini moderne di un mondo in cambiamento. Olden ritorna con un disco ben diverso dai precedenti e figlio di questi tempi assurdi. Un album dove i sentimenti umani affrontano la realtà e contribuiscono a creare una sorta di amplificazione analitica dove il viaggio interiore diventa un mondo del tutto naturale per confrontarsi con l’esterno. Una sorta di rock d’autore per il nostro, a tratti parlato, mai pienamente cantato. Un gridare alla posterità la perdita di salvezza. Effimera visione, oppio dei popoli qui decantato attraverso pezzi che sono pugni allo stomaco al perbenismo esteso. Notevole la title track. Importanti poi pezzi come Un figlio solo, Per diventare un fiore, Rinascere altrove o Le nostre vigliacche parole mancanti con Pierpaolo Capovilla ad imbastire un disco che porta con se il colore del cambiamento o più marcatamente il colore di questo nostro tempo.


Marco Sonaglia – Ballate dalla grande recessione (VREC)

La respiri nell’aria l’esigenza di combattere per un ideale. La respiri nell’aria e ti entra dentro come un freddo coltello ad aprire vecchie e nuove ferite del passato che con fare anacronistico infrangono muri e confini per sedimentare i pensieri all’interno di poesie dal forte valore umano. Torna Marco Sonaglia con un disco che colpisce. Un disco fuori dal tempo che strizza l’occhio ai grandi da Lolli a Guccini passando per De André in un sodalizio sonoro che non ha mai smesso di abbracciare l’importanza di una musica d’autore sentita e impegnata. Le poesie di Salvo Lo Galbo sono qui musicate con lo scopo di dare vita a ballate verbose, coraggiose e controcorrente. Canzoni che colpiscono al cuore e non lasciano indifferenti, ma ti scavano dentro e fanno i conti con quello che ci resta. Da Primavera a Lesbo fino a La mia classe passando per otto ballate sopraffine e reali il nostro riesce nell’intento di dare nuova linfa vitale e valore intrinseco alla canzone d’autore italiana per un disco che si schiera, sempre e comunque, dall’altra parte della barricata.


Quarzomadera – La Storia è anche ora (VREC)

Quarzomadera

Idee del nuovo secolo qui riportate e racchiuse all’interno di un concept omogeneo dove la graniticità di fondo si sposa con la poesia in divenire creata appositamente per raccontare ciò che è stato e in qualche modo per darne un rendiconto univoco, ma personale. La Storia è anche ora è il nuovo disco dei Quarzomadera, solido duo rock in grado di attraversare il tempo riuscendo a carpirne velature e segreti grazie ad una musica che fa della durezza un personale obiettivo. La band lombarda ricerca, grazie ad uno stoner sempre attuale, il proprio punto di rottura con il passato intensificando i rapporti con il presente pur facendo di questo disco una sorta di diario in divenire degli ultimi venti anni vissuti. Brani asfaltanti come Separazione alpha, Potere ed ambizioni, Quando mi ritrovo sono pezzi di un puzzle in costruzione. Un puzzle che mira ad incastonare, una dopo l’altra, idee che non sono in dissolvenza, ma che richiamano la mente a qualcosa di attuale e forse stupiscono proprio per questo loro essere reali.