Campos – Umani, vento e piante (Woodworm)

Atmosfere da bosco in rarefazione totale che comprimono bisogni e corteggiano con fare suadente una musica fatta di echi, coralità e cuore. Suoni di difficile interpretazione si perdono nei meandri di una voce quasi soffocata, una voce sussurrata che nell’introspezione criptica trova una poetica che ben rispecchia un bisogno comunicativo che per matrice possiede punti in comune con il desiderio di sovrapporre una musica fuori confine con una comunicazione del tutto italiana, malinconica e pervasa da valori imprescindibili e di bellezza da ascoltare. I Campos, dopo una prova anglofona recensita anche su queste pagine, scivolano nelle nostre teste e danno alla luce un disco che sa quasi di miracolo. Una prova che mostra luce e oscurità mantenendo di fondo una forte capacità comunicativa. Da Passaggio fino a S. i nostri dichiarano apertamente una passione incontrollata per un folk  dalle tinte alternative che non si limita a copiare, ma che crea continuamente paesaggi da esplorare.