Cosimo Morleo – Ultreya (Irma Records/Contro Records)

Cosimo Morleo ha classe da vendere, è un delicato cantastorie marino che sa di tempo perduto, quel colore che si può investigare solo con le tenebre che avanzano ed è un continuo rispecchiarsi dei giorni sui giorni, del tempo, sul tempo, un’energia soppesata che spiazza e commuove tanto grandi possono essere le sue canzoni con arrangiamenti alla Antony Hegarty e un gusto per il romanticismo non mieloso che travalica qualsivoglia forma di poesia.

Questa è arte con la A maiuscola, è un continuo rinfrangersi di onde che raccontano paradisi e tempi perduti, una voce in primo piano che fa risaltare strumenti poderosi e perfetti nella loro intensità, un’intensità che non si spegne, non si affievolisce, ma divampa, tra la sorprendente e nordica Kavafis fino a quella Leave the boy alone cantata con Maddalena Bianchi che per l’occasione è anche al piano, struggente, intensa e sentita.

Un disco sulle destinazioni da raggiungere, un disco per anime inquiete e soprattutto un disco di poesie, quelle abbandonate in questi anni, quelle nascoste nel cassetto della scrivania a chiave, quelle sudate e cantate, con un occhio al presente e l’altro a contemplare la bellezza del passato, laggiù in fondo, sopra il mare.