Thomas Guiducci – The true story of a seasick sailor in the deep blue sea (Good Luck Factory)

Sprofondare dolcemente nel mare, lungo i flutti della corrente, recuperando tentativi e punti di vista per farsi immergere in toto in poesie da viandante sospeso, alla ricerca di un posto nel mondo dove stare, di un posto da cantautore marinaio in cerca della buona stella per tornare a casa, in un contesto ostile e romantico allo stesso tempo e poi ancora lo stesso  marinaio posseduto dal mal di terra in un eterno oltrepassare i propri limiti per poi ritrovarsi a fare i conti con la banale e triste realtà, metafora della vita stessa, l’uomo che non trova pace, l’uomo costretto a continuare il proprio viaggio per fare ordine dentro se stesso, come in un film introspettivo in bianco e nero Thomas Guiducci ci conduce attraverso questo disco che ingloba non solo musica, ma anche immagini e racconti in canzoni che abbandonano in parte la strada del blues per concentrarsi sulle divagazioni del neo folk americano, con arrangiamenti ben strutturati, intenzionali e qualità da vendere, tanta, che già si può ascoltare nella prima Seasick Sailor passando per Ghost Town e Jericho Rose, attraverso strade deserte e testi evocativi il nostro ci conduce al finale lasciato ad una bonus track Empty Shells, in un viaggio che ha il sapore della circolarità, del sogno e del vuoto attorno, per noi esseri umani alle prese con una natura che non consola, ma ispira.