The Softone – Golden Youth (Autoproduzione)

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Impressioni di Settembre sulla tavolozza della vita, immagini nitide di un passato che rimanda ad una nostalgia velata e circoscritta, raccontando di introspezioni future e sogni racchiusi in un cassetto di vita più unico che raro. Il disco di The Softone, all’anagrafe Giovanni Vicinanza. è una perla rara nel panorama della musica d’autore italiana. Il nostro abbraccia un cantautorato statunitense che passa da Bon Iver, passando per The tallest man on heart e perpetuando echi di Dylan in tutte le canzoni proposte. Racconti di vita quindi, perdite e momenti di gioia, incontri e possibilità nascoste dietro l’angolo che aspirano a diventare sensazioni irripetibili e reali. Dall’Intro passando per la bellissima Sweet Mom, I wish, la title track, The Place il nostro mescola le carte in tavola per dare all’ascoltatore un disco fatto di bellezza e colore, incisività e necessità sempre pronta di costruire qualcosa di duraturo e unico.


Softone – Tears of lava (Cabezon records)

http://www.cabezonrecords.com/wp-content/uploads/2013/10/1381148_10202206070854354_544654607_n-195x186.jpgSoftone è sinonimo di grazia avvolgente.

Calda coperta desertica che mescola i migliori fratelli Gallagher con un rock slide e fuzz che ricopre esigenze mistiche di ritrovare la propria strada lungo un sentiero dove la siccità avanza inesorabile a creare un senso di tepore quasi marginale al suono che genera.

Un’improvvisa alba che si snoda dolcemente tra le sagome delle montagne e attende viaggiatori incompresi verso mete infinite.

Le sei tracce corrono tra strade impervie, dando un significato al percorso che per il gruppo partenopeo, alla sua seconda prova, è sinonimo di rigenerazione da un punto di vista strutturale di impianto e di prestigio calcolato.

Ogni nota di canzone è preziosa quanto acqua che cade avvolgendo i ricordi di malinconia e nostalgia.

Si ascoltano echi primordiali di Verve passando per Stone Temple Pilots, Stereophonics e lungo le sei tracce l’ascoltatore è portato ad immergersi in toto nel concetto  trasmesso.

Una strada sempre precisa da seguire che si apre in magnificenza nella bellissima traccia numero tre “Somewhere over” e nel finale di ” Ray of Light” di Lynchiana memoria.

Bisogna dire che anche stavolta Cabezon Records valorizza talenti spaziando di genere in genere, costruendo fitte trame di luce in un periodo così tanto buio.