Matteo Marchese – DOT (The Prisoner Records)

 

DOT - Matteo Marchese

Monumentale disegno di insieme che percepisce le sfumature del tempo e riesce a ricreare sulla tavolozza della vita punti di contatto e similitudini con mondi apparentemente lontanissimi. Il primo album solista del batterista Matteo Marchese è un concentrato autorale che incontra l’elettronica e i beat in una sovraincisione profonda che parla al nostro interno, parla alla sostanza che diventa peso e misura per questi giorni inquieti. Numerose le collaborazioni. Numerosi gli artisti presenti in un disco dove sintetizzatori e programmazione vanno a braccetto. Meravigliosa Soul please, come del resto l’altro singolo Mai stato, passando per le visioni sonore di Africa tornerò, Daily, Joe e Agnese per un risultato d’insieme che brilla di luce propria e che riesce a colpire nel profondo già dopo il primo ascolto.


Amerigo Verardi – Un sogno di Maila (The prisoner records)

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Caleidoscopio di colori in dissoluzione rendono l’etere in continuo mutamento portandoci a scoprire elementi discostanti e deviatamente pop all’interno di una discografia colma, abbondante, sempre verde. Il ritorno di Amerigo Verardi è un ritorno in grande stile, tra elementi di discontinuità e proseguimento del tutto. Un progetto ricco di sfumature questo che riesce ad inglobare in modo perenne i suoni del mondo, l’ambient, la musica strumentale con un cantautorato affamato di nuove strade da seguire, di nuove pulsazioni da scoprire, di linfa vitale da poter rendere reale e tangibile. Tra forza onirica e realtà Un sogno di Maila si muove attraverso visioni ultraterrene, attraverso una psichedelia autorale affermata nel corso degli anni. Venti tracce che sono un percorso lungo e ragionato. Un percorso di saliscendi emozionali che ingloba le tappe della vita interiore per una bellezza fuori dal tempo che coniuga in modo magistrale l’amore per la parola con l’amore per il suono.