Free Nelson MandoomJazz – The organ grinder (RareNoiseRecords)

Sperimentazioni d’oltretomba accarezzate dallo spirito dell’illusione sonora, marcati contrappunti in grado di destabilizzare le armonie, verificando l’immortale presenza scenica di una commistione di generi che tende ad aprire nuove porte e nuove idee, di comunicabilità oltre la comunicabilità, un pensiero omogeneo e cangiante che deriva direttamente dalle incursioni sonore del trio scozzese in grado di creare una sorta di implacabile jazz sopraffino incrociato al doom metal ispirato di band come Black Sabbath, per un martellante desiderio di ascesa negli inferi e sicura consapevolezza di creare con il proprio strumento qualsivoglia geometria istintiva atta a maturare le scelte e a distogliere lo sguardo dalle futilità della vita per renderci partecipi di un viaggio trainato da Caronte stesso, lungo il fiume che ricopre le esigenze stesse di un mondo in piena evoluzione e di certo alquanto personale per una manciata di pezzi che sono vorticose salite in assenza di gravità, al centro della nostra terra.