Diana Winter – Tender Hearted (BProduzioni)

dian winterRitorno di gran carriera per Diana Winter, ricordata dai più per qualche talent show in passato, esplode con questo nuovo disco Tender Hearted a ricucire il tempo perduto e a lasciare spazio ad incursioni introspettive che rendono l’ascolto dell’album una sorta di viaggio dentro le emozioni contrastanti di ognuno di noi, un bene e un male assoluti che si amalgamano a comprimere sogni, elargire speranze, dare nuove possibilità.

Forte capacità espressiva dunque e grande lavoro di cesello per questo disco prodotto tra l’Italia e l’Inghilterra, frutto di un’opera e di un lavoro non indifferente ed esteso fin qui per sottolineare una forte dose di coraggio ed esperienza che oltre ad essere voce importante non solo per la Giorgia nazionale è anche un abbraccio alla musica d’oltremanica e d’oltreoceano; una chitarrista con una voce stupenda e graffiante che mescola le carte in tavola e sa conquistare al primo ascolto, un ritmo incalzante condito dall’intimità di alcuni passaggi fa di queste dieci tracce un’esperienza da vivere e rivivere.

Supportato da collaborazioni importanti come Phil Gould dei Level 42, Neil Black, Rupert Brown e Al Slavik questo disco sembra ricondurre al passato ammagliando il futuro, un utilizzo della voce sopraffino e i cori sempre presenti e puntuali ricchi di quel contrappunto canoro che con vivacità colora l’iniziale A better me fino alla chiusura che si impone di essere anche critica sociale nei confronti del nostro Paese, affidata ad April Line.

Un disco vissuto, un’anima che si racconta senza mezzi termini, la convinzione di essere utilizzatrice capace delle proprie possibilità; ammirevole gesto di eleganza in questo mare musicale tante volte privo di punti stabili e di fari verso cui andare.