Suntiago – Spop (Autoproduzione)

Suntiago, in bilico tra Verdena e Muse, testi viscerali legati ai primi Afterhours e echi di sogni mai svelati in tredici tracce che scavano nel profondo dell’inconscio, fino a escogitare una via per uscirne, una via dolorosa, una via faticosa, ricca di sinistri racconti distorti e parole gridate al vento che colpisce violentemente anche gli alberi più lontani.

Un disco che racchiude al proprio interno chitarre galoppanti, che assieme ad una perfetta sessione ritmica, intersecano un cantato graffiante lasciando molto spazio all’improvvisazione funky e alla leggerezza che accompagna canzoni come “Africa”.

Un concentrato di melodie che si lasciano ascoltare e ti fanno pensare a quanto elevato sia il livello di preparazione di questa band che spazia facilmente tra diversi di generi e in grado di trasformare canzoni di nicchia in ritornelli a ripetizione che si lasciano ricordare e fanno ben sperare partendo dall’ indie rock per arrivare quasi ad una jam session ben studiata.

“Seguimi” è poesia allo stato puro che si lascia trasportare dalla frenetica “John Bonham” per raggiungere attimi di psichedelia sonora con “L’opinione”, meraviglia di cori floreali in “In giù” per finire con l’innovativa “Ogni rinuncia”.

Un album poliedrico e ricco di sfumature, quattro ragazzi romani dal forte carattere che riassumono in meno di un’ora tutto ciò che si può volere da una grande indie rock band. Da applausi.