Stain – Kindergarten Part II (ADA Music/Warner Music)

Kindergarten Part II

Ritornano con un sorprendente album, a completare una sorta di percorso iniziato con la prima parte e su Indiepercui recensita, gli Stain, impressionante band alternativa pugliese capace di vorticosi salti nel buio a rimescolare le carte in tavola lasciandoci ammirare dall’alto della loro bravura un panorama mutevole e cangiante. Il Kindergarten sa osare maggiormente rispetto al passato, dando all’ascoltatore quella sensazione di onda continua e anomala che ingloba momenti di calma apparente ad altri di tormenta scomposta e imprevedibile. Gli Stain non si possono incasellare, si possono solo ascoltare, magari in cuffia, dimenticando il vuoto intorno e cercando di perpetuare immagini nella nostra mente che diventano quadri visivamente d’avanguardia che sposano un’anacronista visione del vissuto universale. Spazi di pura psichedelia accendano chitarre post rock per poi ritornare a parlare il linguaggio dei grandi dai Beatles ai Radiohead ad intessere sovrastrutture musicali e poetiche invidiabili. Kindergarten Part II è meraviglia inscatolata in sei tracce. Ascoltare per credere.

Stain – Kindergarten (Programmazione Puglia Sounds Records)

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Solitudini da trip hop oxfordiano si fondono con una sperimentazione di stampo hardcore lo-fi americano in grado di incrociare umori e similitudini con chi ha fatto la storia della musica per come la conosciamo. Il disco degli Stain è un concentrato autorale capace di incontrare un bisogno notevole di nuove sonorità, di scontri e incontri con la realtà, di energia viscerale allo stato puro capace di diventare dimora calda e accogliente quando si parla di costruire un qualcosa che valga la pena essere ricordato. Kindergarten suona come un tuffo nel passato. Un tuffo capace di raggiungere vette notevoli, forse difficilmente ripetibili, ma capaci di cogliere l’attimo, una fotografia, un’illusione perpetua di questa nostra realtà. Gli Stain ci regalano un disco che si muove partendo e finendo con pezzi simbolo e portanti quali Clay e Erik woodman per un risultato d’insieme davvero sorprendente, dove nulla è lasciato al caso e dove il desiderio di nuove sonorità è sempre dietro l’angolo.