Slowtide – Slowtide (Prismopaco Records)

Suoni che si confondono con il crepuscolo serale e lasciano spazio ad un’introspezione di fondo che si sposa bene con le note di elettronica mai conclamata, ma piuttosto lasciata a fermentare come un buon vino raggiungendo apici notevoli proprio quando l’indietronica passa ad un trip hop emozionale che ricorda per certi versi la musica degli italiani Amycanbe in una cura del suono e degli spazi aerei circostanti in grado di mantenere una certa tensione di fondo capace di penetrare nella carne e non lasciarci più. Quello degli Slowtide è un disco altamente contagioso, in grado di catturare l’ascoltatore al primo ascolto, complici le melodie portanti, complici le voci che percorrono, come un brivido lungo la schiena, le nostre vertebre dorsali, fino a salire nel punto di contatto con il nostro cervello, tra le pulsioni e la realtà da affrontare. Undici tracce di puro stampo internazionale che intensificano rapporti e capacità per una prova d’esordio davvero notevole e curata che si merita i primi posti tra le produzioni di genere in un sali scendi condiviso ricco di spunti e innovazioni in chiave pop.