Fantasia pura italiana – Buffoni pecore e re (VREC)

La teatralità del  momento affonda le proprie radici lungo cinque pezzi che si muovono in modo assolutamente naturale tra folk, cantautorato, funk e ska alla ricerca del mood giusto per riuscire nell’intento di prendere alla leggera i grandi temi della vita, trasformando le aspirazioni del tempo in qualcosa di più concreto e sentito, disinvolto e ironico, in grado di entrare nella testa di chi ascolta, assaporandone versi, parole e concentrati di emozioni ben definite, da ballare, per un’estate che è emblema per questa musica, per un’estate che non vuole finire.

Loro sono toscani, ma trapiantati a Roma, hanno un nome da linea alimentare da supermercato, ma non per questo sono commerciali, anzi, la loro canzone pop è intrisa di significati congegnali ad ogni occasione, si passa facilmente dal singolo Piripì fino a Fette biscottate e Rock’n’roll, cambiando genere, sentendo il respiro della gente, il calore umano, necessario a questo tipo di band per progredire, un calore generato dalla commistione di più elementi in grado di apportare una formula tanto strampalata, quanto riuscita, in nome della musica, per la musica.

Questo è un disco che non è un riempitivo per l’aperitivo delle sei, anzi, questo è un album in grado  di far comprendere una musica che al primo ascolto sembra leggera come un vento primaverile, ma che nel profondo porta con sé le necessità del nostro vivere quotidiano.

Empatee du Weiss – Old tricks for Young dogs (Autoproduzione)

emptee

Sperimentazione sonora che non ha mai fine tendendo a ricostruire degnamente una colonna sonora d’avanguardia e ricercata nell’unire i fiati ska all’improvvisazione jazz, addolcendo l’atmosfera con melodie a tratti malinconiche, a tratti sostenute e divincolate dalla realtà per un sogno psichedelico ad occhi aperti che permette l’ascoltatore di entrare in mondi spruzzati di rarefazione e soprattutto di note stilistiche che sorprendono per l’acutezza nell’accostare i paradigmi e i costrutti musicali in levare inglobati dal reggae, dallo ska fino ad arrivare al funk, passando per lo swing e l’hip hop.

Un disco d’avanguardia sonora che colpisce per capacità compositiva e lettura musicale di strati intellegibili di vita che non guardano al passato, ma si proiettano in un futuro carico di speranze e di attese, un futuro migliore in cui scavare nella ricerca della propria casa, l’idea di svecchiamento costante e l’essenza della materia che ci porta a tendere verso qualcosa che sa di fresco e nuovo.

Un album che prima di tutto è una dedica a Omar Saad, che ha rifiutato la leva militare israeliana, un disco che nasconde una velata protesta e impegno soprattutto sociale, oggi più che mai, oggi più di allora.

Tra collaborazioni illustri, Luigi de Gaspari degli Africa Unite e The Bluebeaters, Matilda De Angelis dei Rumba de Bodas e Max Collini degli Offlaga e dell’ultimo progetto Spartiti, i nostri sanno raccontare, attraverso i suoni, un istante che  di sgretola e si ricompone, abbandonando il vecchio e dando un senso maggiore alla luce che avanza.

Matrioska – Occhi Mossi (Maninalto!)

Festeggiare venti anni di attività non è da tutti, soprattutto se parliamo del contesto nazionale, soprattutto se parliamo di un’Italia così eterogenea come non mai, sia nel mondo musicale che in tutte le arti possibili e conosciute.

Sarà evoluzione, sarà un movimento che ci spinge ad essere sempre rinnovabili certo che averne di gruppi come i Matrioska che dopo questo enorme lasso di tempo, sanno ancora raccontare con energia e in modo diretto i contesti della vita che li inglobano e li fanno diventare essi stessi materie in grado di restituire al punk e al rock spruzzato di ska, la giusta dignità, in un modo del tutto naturale, da chi, in questo lavoro, ne ha maturato l’esperienza.

Occhi mossi è ciò che non ha forma, ma è anche e soprattutto una realtà che si nasconde, che ha passato troppo tempo al buio e che ora inesorabile compie il proprio destino, in una fame di ricerca diretta che commuove fino al midollo e dà speranza in un mondo dove la speranza non esiste.

Il singolo Luca è respiro ad occhi aperti, quell’andare e venire sospeso, in un’eterna gioventù che ritorna, essere nati nel 1996 e sentirsi ancora vivi e reali, così freschi per un compleanno che non è un arrivo, ma spero eterna partenza.