Uno spazzolino e un piccolo dentifricio è tutto quello che serve per ascoltare della buona musica da dare sui denti a chi spesso accusa senza pensare, critica senza fare nulla, vive lasciandosi vivere.
Il caso di SiVa è alquanto particolare, cantautore laziale, all’anagrafe Simone Vacatello, confeziona un disco stranissimo dalle influenze più disparate, si sentono echi di Lucio Dalla, Elio e le Storie Tese e in qualche modo si può ascoltare un Giorgio Gaber che si incontra con Jannacci dentro ad un piccolo teatro raccolto e custodito dalle intemperie del tempo.
Si passa facilmente dal blues alla jam jazz fino ad ascoltare canzoni prettamente pop che rapiscono per il ritmo incalzante tra chitarre acustiche e suoni looppati che fanno da sfondo ad un parlato che, con ironia, narra di piccoli avvenimenti di tutti i giorni raccontando apertamente la tristezza che subiamo dal mondo commerciale che ci circonda.
Un disco che abbatte la barriera fisica del cd e si presenta attraverso un piccolo astuccio di cartone in cui all’interno è custodito uno spazzolino, il codice per scaricare l’album e un piccolo dentifricio.
Tutto questo perchè allora? Per segnare i tempi.
Questa musica, nella sua amara crudeltà, deve essere presa con il sorriso, quindi un buon motivo per avere sempre i denti in perfetto stato è avere a disposizione un disco da ascoltare, magari davanti ad uno specchio che riflette il più delle volte, nel nostro lento incedere, un’immagine distorta che ci appartiene solo a metà.
Il cantautore SiVa grida all’Italia che ormai è venuto il momento di tirar su le maniche e imboccare la luce perchè solo Noi ne conosciamo la strada.